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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Negli ultimi dieci anni 4 mila artigiani in meno a Venezia

Secondo l'ufficio studi della Cgia di Mestre, la contrazione è pari al 14,5%. Molti i mestieri che rischiano di scomparire

Fiaccati da boom degli affitti, tasse, insufficiente ricambio generazionale e contrazione del volume d’affari, gli artigiani stanno diminuendo in maniera spaventosa anche a Venezia. Secondo l'ufficio studi della Cgia di Mestre, negli ultimi 10 anni in provincia il numero di titolari, soci e collaboratori artigiani iscritti all’Inps è crollato di 4.172 unità (-14,5%). La contrazione media nazionale, invece, è stata pari al -15,1 per cento. Un'emorragia continua che sta colpendo, in particolar modo, l’artigianato tradizionale, quello che con la sua presenza ha contrassegnato, sino a qualche decennio fa, tantissime vie del nostro territorio.

«Sono un segnale inequivocabile del peggioramento della qualità della vita di molte realtà urbane - afferma il presidente della Cgia, Roberto Bottan - Le città, infatti, non sono costituite solo da piazze, monumenti, palazzi e nastri d’asfalto, ma, anche, da luoghi di scambio dove le persone si incontrano anche per fare solo due chiacchiere. Queste micro attività conservano l’identità di una comunità e sono uno straordinario presidio in grado di rafforzare la coesione sociale di un territorio».

Sono molti i mestieri artigiani in via di estinzione e le cause che hanno provocato questa situazione sono molteplici: sono cambiati i comportamenti d’acquisto dei consumatori, le nuove tecnologie hanno spinto fuori mercato tante attività manuali e la cultura dell’usa e getta ha avuto il sopravvento su tutte le altre. Come rileva la Cgia, tra i mestieri tradizionali in declino ci sono, tra gli altri, autoriparatori, calzolai, corniciai, fabbri, falegnami, fotografi, orafi, orologiai, restauratori, sarti, tipografi e vetrai.

Al contrario ci sono dei settori dell'artigianato che stanno vivendo una fase di espansione importante, specie quelli delle aree appartenenti al benessere e all'informatica. Nel primo caso, si continua a registrare un forte aumento di acconciatori, estetisti, massaggiatori e tatuatori. Nel secondo, invece, sono in espansione sistemisti, addetti al web marketing, videomaker ed esperti in social media.

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