rotate-mobile
Mose / Castello

Miani: «La cessione di Thetis è un'opportunità per i dipendenti»

Tra un anno il Consorzio Venezia Nuova sarà smantellato, e con esso anche la sua società di ingegneria ambientale. Il commissario liquidatore sostiene che la società vada messa sul mercato

Il futuro degli addetti di Thetis passa attraverso il destino della società, oggi controllata in maggioranza dal Consorzio Venezia Nuova (Cvn) che presto sarà smantellato. Ne ha parlato oggi il commissario liquidatore del Cvn, Massimo Miani, in audizione alla VIII commissione consiliare: «Quando il Mose sarà consegnato allo Stato, nel 2025, Thetis andrà dismessa assieme al Cvn», ha chiarito. A quel punto ci saranno 240 lavoratori in ballo tra Thetis, Cvn e Comar. Tutti loro, spiega Miani, «ambiscono ad andare nella nuova Autorità della laguna», che però «non potrà ricevere 240 persone, perché dovrà assorbire in parte anche i dipendenti del provveditorato». Di qui la necessità di «ragionare per individuare delle soluzioni».

Uno scenario verosimile, secondo Miani, è legato alle attività di manutenzione del Mose: «In questo momento si ritiene che la gestione del Mose la farà l'Autorità per la laguna per i sollevamenti e la manutenzione ordinaria», mentre quella straordinaria «sarà fatta da un soggetto esterno» che «potrebbe andare ad assorbire alcuni dipendenti delle tre entità (Cvn, Thetis e Comar), che hanno un'esperienza unica». Per Thetis, quindi, Miani propone di «sondare il mercato», ovvero mettere la società in vendita. «Le prime interlocuzioni le ho avute un anno e mezzo fa - spiega - ma mi sono fermato quando ho capito che sindacati e dipendenti erano preoccupati della cessione a privati», perché questo potrebbe portare al licenziamento di una parte dei lavoratori. Per ovviare a questo problema, c'è l'ipotesi di fare un bando «con un vincolo a mantenere, per un periodo di due o tre anni, l'occupazione così com'è attualmente».

Clicca qui per iscriverti al canale WhatsApp di VeneziaToday

In ogni, caso, sostiene Miani, «la cessione di Thetis è un'opportunità per i dipendenti»: se le cose restano così come sono, infatti, «nel 2026 cesserà la propria attività»; se invece «la cediamo sul mercato a imprenditori di grosse dimensioni, diamo possibilità alla società di estendersi nel tempo». Da notare che, se questa opzione esiste per Thetis, non è così per il Cvn e Comar, che «sono un consorzio nato per realizzare il Mose».

Per il commissario liquidatore non solo la vendita va fatta, ma anche rapidamente: «Più si aspetta e più difficile è la cessione, perché meno appetibile è la società Thetis. Ora chi acquista si trova contratti per altri due anni, due anni e mezzo. Più si riducono i contratti, meno interesse troveremo. L'ho detto anche all'architetto Rossetto (il presidente dell'Autorità per la laguna, ndr), che mi ha chiesto tempo per ragionarci».

L'opposizione del consiglio comunale chiede più sicurezze: «Non c’è visione chiara sulle prospettive di questi dipendenti che svolgono un lavoro strategico», dice la segretaria del Pd Monica Sambo. «Vanno tutelati e devono rimanere in città, vagliando tutte le possibili scelte per evitare di disperdere questo patrimonio. Parliamo di quasi 100 famiglie che hanno diritto ad avere certezze sul loro futuro e sulle prospettive dell’azienda. Sulla possibile cessione di Thetis non siamo contrari a prescindere, ma ci pare che la maggioranza individui questa come strada prioritaria senza valutare tutte le possibilità».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Miani: «La cessione di Thetis è un'opportunità per i dipendenti»

VeneziaToday è in caricamento