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Archeologia e comunità: a Cavallino gli incontri su Lio Piccolo e la laguna

Il ciclo organizzato da Ca' Foscari e dall'assessorato presso la biblioteca comunale Ca' Savio. Al via il 2 marzo alle 18.30

Iniziano domani, 2 marzo, gli incontri dedicati agli approfondimenti sugli studi e gli scavi di Lio Piccolo e della laguna nord, condotti dall’Università Ca’ Foscari Venezia su concessione del Ministero della Cultura. Promossi dall'assessorato alla cultura di Cavallino-Treporti, le attività si inseriscono nel progetto Pnrr "CHANGES - Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society”, per cui Ca' Foscari ha ottenuto un finanziamento totale di 7,8 milioni di euro. Gli incontri si terranno alle 18.30 presso la biblioteca comunale di Ca’ Savio, saranno curati da Ca' Foscari e vi parteciperà anche Sara Bini per la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna.

Gli appuntamenti

Il primo appuntamento, in programma domani, sabato 2 marzo, è “Paesaggi e comunità lagunari. Fare ricerca insieme”. A cura di Elena Zapponi, antropologa e ricercatrice, e Franca Tamisari, coordinatrice del programma di antropologia culturale etnologia etnolinguistica. L’intervento vuole esporre riflessioni e spunti tratti da una ricerca in corso sulle comunità che risiedono nella laguna di Venezia, sulla vita quotidiana, le conoscenze, la trasmissione di saperi legati alla natura e alla convivenza con l’acqua degli abitanti della laguna di Venezia.

Giovedì 14 marzo toccherà a Stefano Riccioni, professore associato di Storia dell’arte medievale, con “Gli insediamenti monastici della laguna veneta. Storia, arte, cultura, valorizzazione”. Sarà un contributo sull’indagine sui siti monastici e la loro produzione artistica in area adriatica tra il IV e il XII secolo, che hanno assolto un ruolo fondamentale e specifico nella formazione degli insediamenti lagunari e di trasformazione del territorio. Un caso che sarà presentato è quello relativo alla cappella palatina di S. Ilario, donata dai Partecipazi ai monaci di S. Servolo, che la trasformarono in un cenobio.

Si tornerà poi a parlare di “Archeologia subacquea nella laguna nord di Venezia” giovedì 28 marzo con Carlo Beltrame, professore associato di Archeologia marittima e subacquea, e l’archeologa e ricercatrice Elisa Costa. I due ricercatori, che si sono occupati dello scavo subacqueo a Lio Piccolo, porteranno alla luce resti di fondazioni di un edificio e una piscina in mattoni e tavole di legno per il mantenimento in vita delle ostriche. Un ritrovamento unico anche per la presenza delle ostriche ancora conservate sul fondo, e un sito che sta restituendo anche interessanti frammenti di affresco di pregio e materiale ceramico che stanno portando a datare la costruzione delle strutture al 1° secolo d.C.

Il ciclo di incontri si concluderà giovedì 4 aprile con l’appuntamento “Graffittari Compulsivi. Venezia e i suoi fraffiti”. Un progetto nato nel 2019 che intende riunire tutti i graffiti della città di Venezia e laguna con particolare riferimento ai graffiti gravitanti nelle aree e territori limitrofi ai monasteri, siano essi soppressi, distrutti o con destinazione di uso modificata nel tempo, in un unico corpus. Flavia De Rubeis, professoressa ordinaria di Paleografia, Giulia Frambusto, dottoressa in Scienze dell’Antichità, Francesco Masiero, archeologo, e Debora Pasquariello, laureata in scienze archivistiche e biblioteconomiche, spiegheranno come questo progetto contribuisca non solo ad una migliore comprensione dell’attuale realtà urbana e lagunare, ma intenda spingere ad una maggiore sensibilizzazione verso i graffiti intesi come patrimonio culturale da parte della cittadinanza e del turismo che interessa massivamente la città di Venezia e Laguna.

Le parole dell'assessorato

Nel contempo, gli scavi a Lio Piccolo non si interrompono. Con le prime settimane di marzo inizieranno anche gli scavi archeologici a terra, per continuare il lavoro iniziato negli scorsi anni, fa sapere il Comune, che grazie all'Università sta continuando ad indagare sul passato e sulle origini della Villa Romana di Lio Piccolo e del nostro territorio. Sono iniziative, chiariscono, che continuano anche grazie ai fondi Pnrr e all’interesse della Soprintendenza. 

Quella degli incontri con la comunità «è una delle attività che abbiamo messo in campo per poter restituire e raccontare il nostro passato sommerso - afferma l’assessore alla cultura e al progetto strategico di Lio Piccolo, Alberto Ballarin - Le attività di divulgazione degli esiti di ricerca, la condivisione con la popolazione locale, e la partecipazione attiva attraverso questi incontri, il coinvolgimento dell’associazione Borgo di Lio Piccolo, rafforzano il senso di comunità in un percorso sia di stretta collaborazione e raccolta di informazioni preziose da chi vive e ama i nostri territori, sia di costruzione dell’identità di Cavallino-Treporti».
 

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