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Lunedì, 29 Aprile 2024
Teatro / Cannaregio / Corte Zappa, 1607

I martedì dell'Avogaria tra inquietudini giovanili, dipendenza e sessualità repressa

Al via martedi grasso, 1 marzo 2022, la rassegna nello storico teatro di Venezia. Sette appuntamenti con il meglio della giovane drammaturgia italiana

Sette appuntamenti con il meglio della giovane drammaturgia italiana. Inizia il 1° marzo 2022 la nuova rassegna dei martedì al Teatro a l'Avogaria (Dorsoduro 1607, Corte Zappa), che porta a Venezia le produzioni più interessanti della nuova scena teatrale.

Il programma

Martedì grasso, alle ore 21, è in scena "Rien ne va plus" di e con Marina Romondia. Una drammaturgia originale ispirata a "Il Giocatore" di Fëdor Dostoevskij e a vicende legate all' esperienza personale dell'autrice. I personaggi, Martina e la nonna, si muovono in uno spazio che si trasforma: cameretta, salotto di casa, casinò, sala slot di un bar di provincia. Martina scommette su ogni cosa fin dall’infanzia. Manda in fumo la carriera universitaria, trafuga e dilapida la pensione della nonna con cui vive schiava delle video-lottery, è costretta ad arrangiarsi con lavoretti senza sbocco, fino a un'ultima, esiziale puntata.  

A seguire, in occasione della festa delle donne, 8 marzo, “Madam Iris” di Alexis Georgius con Michela Mocchiutti. Protagonista di questo intenso e surreale monologo a due voci è Madama Iris, “cartomante e chiromante laureata”, che nel grigiore di una sera di pioggia, terrorizzata da un misterioso maniaco serial killer, inizia un viaggio dalla solitudine al terrore fino alla morte. Ma Iris uccide soltanto nella fantasia. Un finale ironico e noir diviene un momento di confronto personale con la vita e con la solitudine.  

Escursione poi nella comicità dissacrante. Il 15 marzo va in scena “Stand up poetry”, spettacolo di poesia performativa di e con Lorenzo Maragoni. Cinquanta minuti di testi originali fatti al 90% di poesia e al 10% di tracce di stand up comedy. Attraverso il racconto della vita quotidiana, in pezzi brevi a metà tra il teatro e una specie di concerto senza musica, si confronta con i temi classici della poesia: l'amore, l'identità, la sensazione costante che la vita sia sempre sul punto di iniziare e basterebbe fare qualcosa per iniziare a vivere davvero, ma non è del tutto chiaro che cosa.

Le inquietudini giovanili a sfondo mistico, 22 marzo, al centro de “Il numero ventidue” di Alessia Giovanna Matrisciano con Chiara Cappelli. Il numero ventidue ripercorre, in un concerto di voci, la vera storia di amore e di anoressia di santa Caterina da Siena. Caterina è una ragazza ribelle all’ideale di vita che la famiglia le impone e trova nell’autodistruzione la via della salvezza, il necessario dire “io sono” che la società negava alle donne del suo tempo.

Il prototipo dell’artista tormentato e incompreso. Il 29 marzo appuntamento con “Theo – storia del cane che guardava le stelle”, di e con Marco Gottardello. Dietro la porta c’è una piccola stanza con il pavimento in legno, i muri azzurri, e poco altro. Sopra il letto c’è un uomo che muore solo, vinto dalla fatica, dalle delusioni e dai fallimenti. Quest’uomo è un semplice sconosciuto, per ora. Un genio assoluto e incompreso, eccentrico rivoluzionario dell’arte del suo tempo. Quest’uomo è Vincent van Gogh.

Penultimo appuntamento del ciclo, 12 aprile, con “Petrolio, una storia a colori”, testo di Beatrice Gattai per la regia di Alessio Di Clemente. I disabili hanno diritto a una figura per l’assistenza sessuale? L’utero in affitto è una scelta eticamente corretta? La prostituzione va legalizzata? Petrolio non prende posizioni, racconta tre storie. È una storia d’amore, ma non è una storia romantica: parla di evoluzione. È un frammento di vita che suggerisce cosa può accadere ad un essere umano quando oltrepassa la “linea del fuoco”, quando si trova a dover attraversare quei passaggi stretti dell’esistenza che possono distruggerlo in un attimo o portarlo ad evolversi.

Finale l'8 maggio con “Ciccioni con la gonna” di Nicky Silver. Un’opera in tre atti che racconta in modo estremo e inconsueto della nascita e successiva distruzione della famiglia Hogan: un padre regista nel vortice di Hollywood, una madre naïve che deve imparare come comportarsi in società, un’amante giovane che sogna di lasciare il porno per ruoli più maturi, e un figlio ossessionato da Catherine Hepburn. Tutto inizia nel momento in cui Phyllis, la madre e Bishop, il figlio sono coinvolti in un incidente aereo e si ritrovano su un’isola deserta. Quando dopo cinque anni torneranno a casa, le cose hanno ormai preso una strana piega... Come fare per ritrovare un equilibrio? Sangue, Hollywood, e banane. Benvenuti in casa Hogan.

Per tutte le informazioni e prenotazioni consultare il sito: https://www.teatro-avogaria.it - Mail: avogaria@gmail.com - Tel. 0415285711 - 335372889  

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