Marco Paolini con "Boomers" porta a Venezia il bar della Jole
Boomers, il nuovo spettacolo di e con Marco Paolini, continua la sua tournée: dal 30 novembre al 3 dicembre arriva al Teatro Goldoni di Venezia, dove porta in scena un gioco di memoria, un nuovo album dei racconti nel quale la memoria collettiva di una generazione viene trasformata in scenari da videogioco “vietati ai minori di 48 anni non accompagnati”.
Sul palco Marco Paolini e Patrizia Laquidara, accompagnati dall’ensemble di musicisti Luca Chiari, Stefano Dallaporta, Lorenzo Manfredini, rievocano conflitti, dinamiche, percorsi, errori storici, occasioni perdute di una generazione, quella dei boomers, uomini e donne nati durante il boom demografico tra gli anni Quaranta e la metà degli anni Sessanta. Persone che hanno avuto un impatto pesante sul pianeta sia in termini ecologici che tecnologici ed economici, ma che allo stesso tempo hanno saputo produrre menti brillanti, personalità, energie e idee che quell’impatto hanno cercato di combatterlo. Lo spettacolo, in programma fino a domenica 3 dicembre, è una co-produzione Boomers è una coproduzione Jolefilm e Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale e si inserisce nella cornice dei progetti legati a Fabbrica del Mondo.
Con Boomers il Teatro Stabile del Veneto introduce una novità al Teatro Goldoni: a partire dalla replica del 30 novembre lo spettacolo sarà accessibile anche alle persone sorde e cieche che potranno assistere alla rappresentazione grazie all’ausilio di strumenti integrativi come sottotitoli e audiodescrizioni. Le persone cieche potranno conoscere e toccare gli elementi scenografici e gli oggetti di scena, accompagnate dal personale del TSV mezzora prima dell’inizio dello spettacolo solo su prenotazione education@teatrostabileveneto.it
Boomers è anche la storia di un dialogo interrotto tra generazioni, un rapporto padri e figli sfilacciato che si riallaccia in un mondo virtuale. È così che Nicola, portato in scena da Marco Paolini, ritorna di nuovo giovane nel suo rifugio, il famigerato bar della Jole, per poter rievocare e rivivere avventure, primi amori, faide politiche e un caleidoscopio di 50 anni della storia d’Italia mischiati alla rinfusa da un algoritmo ancora in fase sperimentale.
Protagonista indiscussa è la musica. Gli strumenti accompagnano la voce di Patrizia Laquidara. Lei, nei panni della Jole, è il personaggio mitico degli Album, ex partigiana, ex prostituta che gestisce il bar al centro di tutte le storie. Lui, Marco Paolini, è ancora una volta il narratore che dà corpo e voce ad un coro di personaggi. Lo spettacolo, che nasce dall’esperienza di un autore che ha fondato sulla memoria una parte importante del suo lavoro, finisce così con l’interrogarsi su quali siano le risposte possibili del teatro ad un mondo in cui esperienze virtuali e reali sono sempre più mescolate. Ormai prive di una separazione, di una linea di confine netta.