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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Ripartono con "Frankenstein" gli appuntamenti autunnali della rassegna teatrale Asteroide Amor

La rassegna si rivolge in particolare agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e universitari grazie al biglietto a tariffa dedicata a cinque euro per ciascuno spettacolo

Dopo il successo di pubblico della prima parte dell’anno, e dell’anteprima autunnale con lo spettacolo "La Vaga Grazia" di Eva Geatti proposta nell’atrio di Palazzo Grassi il 27 settembre scorso, prosegue Asteroide Amor, la rassegna teatrale che si ispira nel titolo al gruppo di asteroidi che sfiorano l’orbita della Terra e di altri pianeti portando segnali da altri mondi.

Si svolgerà da venerdì 20 ottobre al 21 dicembre 2023 in diversi luoghi della cultura veneziana come il Teatro Ca’ Foscari a Santa Marta, il Teatro Goldoni e l’Arterminal San Basilio per offrire alla città metropolitana, e ai giovani in particolare, una selezione di spettacoli rappresentativi della scena contemporanea italiana e internazionale e sottolineare il ruolo del teatro come potente strumento di riflessione collettiva e condivisa sul nostro presente.

In continuità con lo spirito dello storico Giovani a Teatro, il progetto ideato e promosso dalla Fondazione di Venezia dal 2003 al 2015, la rassegna Asteroide Amor è frutto dell’impegno condiviso da quattro istituzioni per agire insieme a Venezia incentivando la diffusione della cultura teatrale tra i giovani. L'iniziativa è curata dalle professoresse Susanne Franco, Delegata della Rettrice alle Attività Teatrali di Ca’ Foscari, Annalisa Sacchi, direttrice del corso di laurea in Teatro e Arti Performative dell’Università Iuav di Venezia, in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale.

Il programma 

In autunno Asteroide Amor prosegue con la seconda parte del programma venerdì 20 ottobre 2023 alle ore 20.00 presso il Teatro Ca’ Foscari a Santa Marta con lo spettacolo "Frankenstein". Il celebre romanzo di Mary Shelley, profetica anticipazione delle ansie contemporanee sul destino dell’ambiente, è il punto di partenza dell’omonimo spettacolo, Frankenstein, di OHT | Office for a Human Theatre, che propone un primordiale paesaggio alpino dove le manipolazioni del corpo, della vita e della natura da parte dell’uomo diventano oggetto di una riflessione per immagini, parole e azioni di straordinaria forza. Lo spettacolo sarà interamente bilingue italiano e inglese. Per ulteriori informazioni, è possibile visitare la pagina web dello spettacolo.

Dal 26 ottobre al 10 novembre, ore 19.00 - Arterminal San Basilio è la volta di "The Render",  una performance immersiva ideata da Big Art Group e prodotta dal Teatro Stabile del Veneto che mira a colpire il pubblico, catapultandolo in un mondo sospeso ambientato in una Venezia immaginaria con gli attori neo diplomati dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni, in collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. In un contesto performativo che coinvolge gli spettatori in prima persona, gli attori evocano una storia fantastica, che induce a riflettere e che si ripete in loop, modificandosi e interrogandosi sul potenziale impatto che le trasformazioni ambientali potranno avere sulle nostre vite.

La rassegna si conclude con due appuntamenti al Teatro Goldoni. Il 22 novembre la compagnia mk presenterà la sua ultima creazione, "Maqam", con la musica dal vivo del compositore elettronico Lorenzo Bianchi Hoesch e il canto di Amir ElSaffar, uno dei protagonisti del jazz contemporaneo oltre che conoscitore della tradizione del maqam iracheno. Questo termine, che in arabo significa luogo, posizione, stazione, scala, si riferisce anche alla tecnica di improvvisazione e composizione musicale diffusa in tutto il Medio Oriente e diventa qui il titolo di una raffinata coreografia-concerto che coniuga tradizione e contemporaneità, sperimentazione ritmica e tecniche vocali.

Il 20 dicembre sarà presentata l’ultima produzione de El Conde de Torrefiel con "Una imagen interior", un esercizio poetico che esplora i principi fondamentali del concetto di finzione proponendo l’erotismo dell’immaginazione come alternativa radicale alle rappresentazioni e alle immagini che ci governano. In questo spettacolo, i corpi in scena lavorano sulla materia e sulla parola per costruire davanti agli occhi degli spettatori paesaggi possibili, a metà strada tra il fantastico e il concreto, per esporre poeticamente gli effetti somatici del tempo, dello spazio e delle narrazioni nel luogo storicamente deputato a produrre esercizi di finzione, il teatro. 

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