Al Goldoni arriva lo spettacolo "Tipi umani seduti al chiuso"
Dopo il debutto in prima nazionale al Teatro Verdi di Padova, il nuovo lavoro di Lucia Calamaro arriva a Venezia: "Tipi umani seduti al chiuso. Partitura sentimentale per biblioteche", il nuovo spettacolo prodotto dal Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova in occasione delle celebrazioni degli 800 anni dell’Ateneo, sarà in scena al Teatro Goldoni dal 16 al 19 novembre.
Lo spettacolo, di cui Lucia Calamaro ha curato sia la drammaturgia sia la regia, è ambientato in una piccola biblioteca di quartiere, capace di trasformarsi in tutte le biblioteche del passato, simbolo di tutte le biblioteche del mondo, anche di quelle dell’antica Università di Padova. Un luogo fatto di libri, ma anche di grande umanità. Protagonisti sul palcoscenico sono gli attori e le attrici del Teatro Stabile del Veneto Riccardo Goretti, Simona Senzacqua, Lorenzo Maragoni, Cristiano Moioli, Cristiano Parolin, Filippo Quezel e Susanna Re.
Lo spettacolo
All’interno di una biblioteca, luogo semplice e circoscritto, affetto da sospettosa nostalgia del Novecento, lento, poco abitato, si trova una donna Simona, che di mestiere scrive, ma non riesce a farlo a casa sua. Il suo immaginario si riattiva solo e unicamente in biblioteche piccole e poco frequentate. Nella mente di Simona appaiono piccole figure minori. Ci sono tre bibliotecari, Riccardo, il nipote Cristiano e Lorenzo, con piccole biografie spampanate. Riccardo, sentimentale e buono senza scampo, ha un figlio in rivolta col mondo, un giovane Cristiano (nome ricorrente di famiglia) sofferto e sfiduciato che ce l’ha su con tutto ma soprattutto con se stesso. La moglie Laura. È via, si è presa una vacanza dalla casa. Torna? Mah. Il nipote Cristiano è un nostalgico dell’Ottocento, non trova pace o conforto alcuno nella contemporaneità, è fuori tempo. Lorenzo è contento di essere lì e di essere bibliotecario. Classicamente innamorato di una ragazza in lotta dichiarata col sistema che proprio non lo vuole, Susanna, che suona note tristi.
Simona fa arrivare in questo biblioteca-tinello di umori e stati d’animo mesti, lo straniero: cerca lavoro Filippo, tipo strano, curatore d’arte d’improbabili artisti conosciuti solo da lui, colto ma d’impianto inaffidabile. I soliti temi bussano alla sua solita vita. I personaggi vanno e vengono. I toni a volte si alzano, il cuore non sa che farci di esser cuore. Certe note assemblate sgocciolano malinconia.