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Autonomia, oggi voto in Consiglio dei ministri. Zaia: «Sarà il primo giorno di scuola»

Disegno di legge in discussione dalle 16 di oggi. Bonaccini: «Con questa autonomia faremmo veramente ridere il mondo»

«Sarà il primo giorno di scuola, poi sarà un crescendo verso la modernità, per dare vita al percorso che già prevedevano i padri costituenti. È una scelta di modernità e di responsabilità; non è assolutamente l'affamare le Regioni del sud o dividere l'Italia». È quanto dichiarato oggi dal presidente del Veneto, Luca Zaia, in merito al disegno di legge sull'autonomia differenziata al voto oggi, a partire dalle 16, in Consiglio dei ministri.

Sarà inevitabile lo scontro tra opposizione e maggioranza, ma la Lega deve fronteggiare anche resistenza "in casa". Forza Italia e Fratelli d'Italia, infatti, frenano. Gli azzurri, a porte chiuse, avrebbero detto a Tajani di non avviare alcun dialogo in Consiglio dei ministri. I meloniani nel Lazio e al sud Italia hanno espresso più che una riserva alla loro leader e premier. Mezzogiorno e Lazio sono grandi bacini elettorali per Fdi e il tema autonomia non è visto con lo stesso favore che al nord. Oltretutto pare che le pressioni della Lega degli ultimi giorni siano sgradite a Meloni. La premier non avrebbe apprezzato gli annunci di Calderoli che detta il calendario dei lavori.

Autonomia, Zaia: «Giovedì sarà una giornata storica»

Il governatore del Veneto aggiunge: «Mi spiace vedere che ci sia ancora qualcuno che sostiene che questa sarà la fine del nostro Paese, non sarà così. Basti pensare che Germania e Stati Uniti vengono percepiti come grandi nazioni non divise ma hanno un federalismo vero. Lo scontro tra maggioranza e opposizione c'è sempre stato, - ha aggiunto Zaia - ma vedo anche figure istituzionali che prima erano a favore ma che siccome oggi sono all'opposizione hanno cambiato idea».

Bonaccini (Pd): «Faremmo veramente ridere il mondo»

Il riferimento sembra essere a Stefano Bonaccini, in odore di segreteria del Pd, secondo il quale l'Italia «non può rischiare di avere 20 pubbliche istruzioni diverse. Noi faremmo veramente ridere il mondo. - ha detto - Non so se il ministro Calderoli se ne stia rendendo conto». Per Bonaccini, insomma, «l'autonomia va rigettata perché spacca l'Italia. Abbiamo già un Paese a troppe velocità diverse e questa le acuirebbe. - spiega - Avevamo detto che bisogna definire prima i livelli essenziali di prestazione, soprattutto togliere la spesa storica, che serve una legge quadro votata dal Parlamento per trattare tutti allo stesso modo, avevamo detto di togliere materie come sanità e scuola».

Bonaccini ha un'idea di autonomia differenziata che si discosta da quella leghista. «L'autonomia - spiega - la immaginavamo e la immaginiamo non per avere risorse in più per qualcuno, ma come una possibilità di programmare le risorse in maniera certa per gli anni successivi, e non la tombola-lotteria che è adesso».

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