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Cronaca Eraclea

Processo Casalesi: «Lavoratori vantavano crediti ma non hanno denunciato»

Il segretario generale della Cgil di Venezia Ugo Agiollo sentito come teste al processo sull'attività del clan ​camorristico dei Casalesi a Eraclea

«La presenza criminale in una parte del tessuto produttivo veneziano ha impedito l'attività del sindacato, calpestato i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, negato la libertà degli stessi di organizzarsi per difendere collettivamente la propria dignità, danneggiato le aziende sane che operano sul territorio». È quanto emerso questa mattina dalla testimonianza di Ugo Agiollo, segretario generale della Cgil di Venezia, nell'ambito del processo sull'attività del clan ​camorristico dei Casalesi a Eraclea.

Agiollo ha ribadito le motivazioni che hanno indotto la Cgil a costituirsi parte civile. «Il sistema di gestione messo in atto dalla criminalità organizzata nella cinquantina di aziende coinvolte o lambite dal processo, ha fatto sì, come emerge abitualmente nei contesti di radicamento delle mafie, che nessun lavoratore o lavoratrice si sia iscritto ad alcun sindacato - spiegano dalla Cgil -. Pochi lavoratori (dipendenti di sette aziende) hanno provato almeno a rivolgersi all'ufficio vertenze della Camera del lavoro veneziana. Pur vantando crediti verso i propri datori di lavoro (come retribuzioni arretrate, Tfr non riscossi) hanno comunque deciso di non procedere, nonostante le sollecitazioni a far valere i loro diritti».

Ugo Agiollo ha inoltre ricordato come in altri casi, per esempio nel sistema dei subappalti di Fincantieri, «i lavoratori si sono rivolti al sindacato per condurre insieme una vertenza - si legge in una nota della Cgil -, riuscendo a svelare una situazione di diffusa illegalità, in cui non venivano applicati i contratti collettivi, non venivano rispettati i limiti di orario, venivano violate le norme sulla salute e sulla sicurezza». Era previsto l'ascolto come teste anche del segretario generale della Cgil Veneto, Christian Ferrari, che si è regolarmente presentato. Ma dopo l'audizione di Agiollo, gli avvocati della difesa hanno rinunciato ad ascoltare Ferrari.

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