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Martedì, 30 Aprile 2024
Grandi navi

Terminal off-shore, anche il Consiglio di Stato riammette il progetto Duferco alle bocche di Lido

I giudici confermano quanto detto dal Tar: le "acque protette" arrivano fino al Mose. Di Biasio: «Finalmente possiamo compiere un passo in avanti»

Con una sentenza pubblicata il 6 aprile, il Consiglio di Stato ha messo la parola fine al contenzioso riguardo il concorso di idee sul nuovo porto off-shore che dovrebbe portare stabilmente le navi da crociera fuori dalla laguna di Venezia, come previsto dal decreto Draghi del 2021, ma bloccato appunto dal ricorso di Duferco.

La vicenda

La vicenda in breve. Il progetto "Nuovo terminal alla bocca del Lido di Venezia per l’ormeggio delle grandi navi da crociera – Venis Cruise 2.0" di Duferco e Dp Consulting già nel 2016 aveva ottenuto parere positivo dalla Commissione di valutazione impatto ambientale, ma il via libera ai lavori era stato sospeso da un ricorso dell'Autorità portuale, in attesa del via libera del ministero dell'ambiente, successivamente arrivato. Dopo il decreto Draghi del 2021, che bandiva le grandi navi dalla laguna (salvo approdi temporanei in attesa della costruzione del nuovo porto off-shore), senza però chiarire quali fossero le "acque protette" della laguna cui si faceva riferimento, l'Autorità portuale ha bandito un "concorso di idee", con 11 proposte presentate: il concorso escludeva però il progetto Duferco, perché prevedeva che il nuovo porto dovesse trovarsi fuori dal contermine lagunare, cioè dopo le dighe foranee. 

Duferco ha fatto ricorso e vinto inizialmente al Tar, nell'aprile 2022, che aveva dichiarato illegittima la mancata conclusione del procedimento di autorizzazione del progetto “Venis Cruise 2.0”. Le amministrazioni pubbliche hanno fatto ricorso, a difesa dal concorso di idee, fino ad arrivare al Consiglio di Stato. Il quale ha parzialmente contraddetto il Tar, nella parte in cui intimava di procedere con l'iter autorizzativo del progetto Duferco, ma ha pienamente confermato la parte riguardante il concorso di idee e i confini delle "acque protette": l’Adsp, quindi, che aveva congelato la procedura in attesa della sentenza di secondo grado, dovrà ora riaprire i termini del concorso per includere anche i progetti, come Venis Cruise 2.0, collocati fuori dai confini del Mose ma all'interno delle dighe foranee.

I commenti

«La sentenza ci consente di avere una linea chiara e certa delle regole del gioco e del percorso che dobbiamo intraprendere con il concorso di idee. Finalmente possiamo compiere un passo in avanti, dopo la vicenda del contenzioso, verso il doveroso studio di alternative al di fuori della Laguna» ha commentato il presidente dell’Autorità Fulvio Lino Di Blasio. La sentenza arriva in un momento particolare, a poche settimane dalla pubblicazione dei bandi che prevedono la realizzazione di un terminal (temporaneo) a Fusina e lo scavo del canale dei petroli e Vittorio Emanuele per consentire a navi più grandi e più numerose di entrare ed attraccare rispettivamente a Fusina e in Marittima. «Ora ci auguriamo che anche la fase transitoria, che sta in capo al commissario alle crociere ma anche e soprattutto all'Autorità portuale, debba essere sottoposta a una revisione ed avere una diversa prospettiva, escludendo lo scavo dei canali», hanno commentato a caldo gli attivisti di AmbienteVenezia, tra gli animatori del comitato No grandi navi.

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