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Cronaca

Tornado, arriva la protezione civile nazionale: decretato stato di crisi

Sopralluogo del sottosegretario del Governo Zanetti. Roma inizia a muoversi. I sindaci chiedono l'allentamento del patto di stabilità

"Il presidente Matteo Renzi c'è": sono le parole del sottosegretario del ministero dell'Economia, Enrico Zanetti, che venerdì mattina ha attraversato le zone colpite dalla furia del tornado. "Abbiamo verificato il disastro, a distanza di due giorni molto lavoro è già stato fatto ma naturalmente ce n'è ancora molto da fare. Ho sentito il premier, che ha convenuto sul fatto che il Governo ci sarà per quanto riguarda il riconoscimento dello stato di calamità". Una nuova rassicurazione, dunque, anche se le formule, e soprattutto le cifre, sono ancora tutte da determinare. Un capitolo a parte poi riguarderà i danni alle ville, e lì entra in campo la salvaguardia del patrimonio artistico. Intanto il sindaco di Pianiga, Massimo Calzavara, annuncia che la prossima settimana sarà indetta un'assemblea aperta a tutti i residenti di Cazzago, in cui saranno spiegate le modalità per chiedere il risarcimento dei danni.

Una terra ferita che cerca di rialzarsi, dunque. Una terra che già il giorno seguente al tornado (con venti superiori ai 300 all'ora) ha però già dimostrato con i fatti un sentimento di comunità a volte messo in discussione in passato. Ci sono gli "angeli delle macerie" che si danno da fare per salvare il loro campo da calcio, ci sono farmacisti che lavorano tutta la notte per far sì che il proprio esercizio possa dispensare quanto di necessario tra medicinali e altro a chi ne avesse bisogno. I vigili del fuoco intanto fanno l'impossibile, per venerdì sono rimasti in calendario 50 interventi dai 220 di giovedì mattina. Ci sono anche i sei milioni di euro stanziati dalla Regione dopo aver proclamato lo stato di crisi. "Calamità naturale", dunque emergenza da trattare non più attraverso pastoie burocratiche "canoniche", ma con poteri speciali.

I DETTAGLI DI UNA GIORNATA TERRIBILE - FOTO VIDEO

Devastante tromba d'aria tra Dolo, Cazzago e Mira: i danni

La gente chiede solo di poter ritornare alla propria vita quotidiana. Chiede la normalità. Ma ci vorrà tempo. I danni sono di decine di milioni di euro (solo villa Fini rasa al suolo è un danno inestimabile probabilmente). Per i rimborsi e gli indennizzi ci vorrà tempo. Se mercoledì è stata la volta dei soccorritori tra le macerie, giovedì quello dei sopralluoghi del presidente Luca Zaia e degli amministratori del territorio, venerdì tra Dolo, Cazzago di Pianiga e Mira arrivano i rappresentanti del Governo: il premier Renzi ha dichiarato la volontà di aiutare le popolazioni colpite. Il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti incontrato prima il vicesindaco di Dolo, Gianluigi Naletto, al centro della protezione civile di Sambruson di Dolo, in via Brusaura, poi il sindaco di Pianiga Massimo Calzavara al centro operativo di vigili del fuoco e protezione civile di piazza IV Novembre a Cazzago. Il tornado diventa (lo si spera) emergenza a livello nazionale: anche i vertici italiani della protezione civile hanno raggiunto i luoghi colpiti dal tornado con i propri uomini e le proprie attrezzature.

Cazzago cerca di rialzarsi il giorno dopo il tornado

Ma serve un coordinamento anche politico, non solo sul fronte degli interventi di messa in sicurezza di strade ed edifici, ma anche sul fronte dell'allentamento dei vincoli del patto di stabilità per i Comuni e degli indennizzi per chi ora non ha più nulla. Per questo il presidente del Veneto Luca Zaia incontrerà i primi cittadini (o i loro rappresentanti) per poi fare il punto della situazione a Villa Fini a Dolo. 

IL DAY AFTER: SOPRALLUOGO ZAIA, LA RIVIERA SI RIALZA CON ORGOGLIO

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Tromba d'aria a Dolo: i danni in via Fratelli Bandiera

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