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Padova con Venezia? Il governo ferma tutto, per ora non se ne fa nulla

Il Consiglio dei ministri di stamattina ha sancito che la Città metropolitana sarà solo "lagunare". Pesano i veti di Pdl e Udc: l'area euganea andrà con Treviso, in vista della PaTreVe

Padova con Venezia? Non ora, decide il governo. Forse mai. Ma la porta rimane comunque aperta, nonostante la votazione sul decreto per il riordino delle Province di questa mattina a Roma. Doveva arrivare già ieri, martedì, ma i troppi nodi da sciogliere hanno indotto i "tecnici" a rinviare tutto di 24 ore.

Dopo la maratona e il voto per il passaggio con la "Serenissima" del Consiglio comunale euganeo, e le conseguenti dichiarazioni ottimistiche del sindaco Flavio Zanonato e del primo cittadino lagunare Giorgio Orsoni, con tanto di richiesta alla Regione di non mettersi in mezzo e di partecipare alla formazione del nuovo organismo territoriale, tutto è stato stoppato a Roma. Pesano i veti di Pdl e Udc, che sostengono il governo Monti al pari del Pd, unico favorevole, e pesano anche i cavilli della legge: sulle richieste dei municipi serve il parere della Regione, sulla deliberazione del Consiglio comunale. Palazzo Balbi non l'ha fornita.

Ciò che è uscito oggi comunque non è un quadro immodificabile. Anzi. La Provincia di Padova si unisce quindi a quella di Treviso, con un disegno a lungo termine che potrebbe arrivare a formare quella Pa.Tre.Ve. che da anni si teorizza. Tutti i giochi, però, al momento sembrano rinviati. Anche perché altri Comuni del Padovano (come Abano e Montegrotto) hanno già espresso il loro desiderio di finire sotto Venezia.

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