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In mostra a Venezia le scenografie di Danilo Donati per "Il Casanova" di Fellini | VIDEO

In esposizione presso lo storico Negozio Olivetti in Piazza San Marco una selezione di cartoni originali, realizzati dalla mano di Donati e concepiti in stretta collaborazione con Fellini, che costituiscono i bozzetti preparatori per alcune scene del celebre film

A Venezia, nello storico Negozio Olivetti in Piazza San Marco, apre al pubblico la mostra “Venezia! Tornerò mai più a Venezia? Le scenografie di Danilo Donati per Il Casanova di Fellini”. In esposizione una selezione di cartoni originali, provenienti dalla Collezione della Fondazione Cirulli, realizzati dalla mano di Danilo Donati ma concepiti in stretta collaborazione con lo stesso Federico Fellini, che costituiscono i bozzetti preparatori che furono il modello e l’ispirazione per alcune delle scene del celebre film. La mostra, curata dal professore Pierpaolo Antonello, terminerà il 7 gennaio 2024.

Federico Fellini, grazie a Il Casanova (1976), ha legato indissolubilmente il suo nome a Venezia. Con questo film ha cercato di avvicinarsi all’idea di cinema “totale”, a voler “fare di una pellicola un quadro”. Il Casanova rappresenta anche l’apice del lavoro di Danilo Donati, scenografo e costumista tra i più celebrati del cinema italiano, già collaboratore di Monicelli, Rossellini, Pasolini, Zeffirelli. Donati ha firmato altri capolavori felliniani, come Satyricon (1969) e Amarcord (1973), ma con Il Casanova ottenne l’Oscar nel 1977 per il Best Costume Design, a cui si aggiunsero due Nastri d’argento 1977 per la miglior scenografia e per i migliori costumi.

I cartoni preparatori delle scenografie di Donati ci riportano dentro la Venezia del film, fatta di suggestioni e fantasie oniriche: i bozzetti fanno parte di una raccolta più ampia e ripropongono emblematicamente il viaggio esistenziale dell’avventuriero veneziano, lungo la sequenza di episodi scelti da Fellini nella tormentata rilettura della biografia di Casanova. Venezia rimane immagine emblematica della memoria e della psicologia di Casanova, è l’origine da dove tutto parte; il viaggio di Casanova è un viaggio verso i confini dell’Europa, ma è sempre anche un viaggio a ritroso verso una Venezia rimpianta e immaginata, che Fellini ha ricostruito in forme altamente simboliche.

Il regista e lo scenografo hanno fatto uso di un ricchissimo materiale di documentazione per la costruzione delle scenografie del film, girato nei teatri di posa di Cinecittà. Fellini e Donati rivisitano forme, luci e colori della pittura del Settecento, da Guardi a Longhi, Hogarth e Watteau, con una serie di riferimenti provenienti dalla vicina raccolta di Ca’ Rezzonico. La documentazione opera solamente per creare un “livello di reminiscenza”, che l'autore rivisita e trasforma.

La sfida che Fellini gioca con Il Casanova è principalmente stilistica: rappresenta il tentativo di declinare su un piano iconico e visuale la mitologia della modernità incarnata da Casanova. Il “cinema totale” voluto da Fellini sfrutta l’intero dominio delle arti e trova una splendida esemplificazione nelle tavole di Danilo Donati, che assieme a Il Casanova “ritornano”, per la prima volta, a Venezia.

L'esposizione è realizzata dal FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano, in collaborazione con Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, un’istituzione culturale che si fonda su una collezione privata ricca e originale che mira a narrare e valorizzare la cultura visiva italiana del Novecento attraverso testimonianze inconsuete di ambito disciplinare diverso, dall’arte figurativa al disegno progettuale e architettonico, dalla grafica alla fotografia. La scelta di esporre i cartoni di Danilo Donati per Il Casanova di Fellini ribadisce la politica culturale del FAI per il Negozio Olivetti – bene di proprietà di Assicurazioni Generali, affidato dal 2011 alla cura e alla gestione del Fondo –, concepire uno spazio espositivo dedicato al racconto e alla promozione di Venezia attraverso multiformi espressioni artistiche e materiali, eccellenti e significative.

La mostra “Venezia! Tornerò mai più a Venezia?” è accompagnata da podcast di approfondimento per ogni opera e presenta, in uno spazio dedicato, la proiezione di alcune delle scene del film. L'esposizione resterà aperta al pubblico fino al 7 gennaio 2024,  dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 18.30.

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