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Salute

La Società Italiana Banche degli Occhi ha un nuovo presidente, è il veneziano Diego Ponzin

L'oculista e direttore sanitario di Fondazione Banca degli Occhi del Veneto sarà, per i prossimi tre anni, alla direzione della struttura nazionale responsabile della raccolta e preparazione delle cornee per trapianto

È veneziano il nuovo presidente della Società Italiana Banche degli Occhi (SIBO). Si tratta di Diego Ponzin, oculista e direttore sanitario di Fondazione Banca degli Occhi del Veneto, che opera nell’eye banking dal 1993. Per i prossimi tre anni sarà a capo della la società che era stata creata nel 2003 proprio sulla spinta della banca degli occhi veneta, prima nata nel settore, per unire le strutture responsabili della raccolta e preparazione delle cornee per trapianto. Con Ponzin si insedia anche il nuovo Consiglio direttivo, eletto lo scorso 28 maggio a Torino durante il XIV Corso Nazionale SIBO. 

Insieme a Ponzin (Fondazione Banca degli Occhi del Veneto), sono state nominate la Vice Presidente Raffaella Mistò (Banca degli occhi di Monza) e i Consiglieri Paola Bonci (Banca delle cornee dell’Emilia Romagna), Rossella Colabelli (Banca degli occhi del Lazio), Paola Pagani (Fondazione Banca degli Occhi Melvin Jones, Genova), Piera Santoro (Banca degli occhi del Piemonte), Germano Genitti (Banca degli occhi de l’Aquila).

Si tratta di una realtà che si è oggi ampiamente sviluppata: le banche degli occhi operative in Italia sono attualmente 12, hanno raccolto nell’ultimo anno cornee da 6.695 donatori (dato in calo tra il 20% e il 30% a causa della pandemia) e distribuito tessuti per 5.557 trapianti.

«La Società Italiana delle Banche degli Occhi è un punto di riferimento nel raccogliere le istanze del mondo dell’eye banking italiano e nel dialogo con gli enti regolatori - afferma il neopresidente Diego Ponzin - Nel prossimo triennio, con il prezioso aiuto del Segretario Tesoriere Francesca Pateri, intendiamo completare alcune rilevanti iniziative avviate dalla precedente Presidenza e Consiglio direttivo, volte a uniformare e diffondere i criteri di sicurezza e qualità dei tessuti, per dare la giusta risposta di fronte ai diversi problemi posti dalla selezione del tessuto e del donatore. Lavoreremo anche per mantenere la qualità della comunicazione con le autorità di riferimento, in particolare con il Centro Nazionale Trapianti, avviata in modo già efficace dal passato Direttivo. Continueremo infine a favorire uno scambio di conoscenza e formazione reciproca di fronte alle nuove sfide della chirurgia, poiché l’avvento dei trapianti selettivi sta trasformando profondamente il nostro lavoro»

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