rotate-mobile
Pausa cicca

Pausa cicca

A cura di Alessandro Cecconato

Le 10 tipologie del giocatore di calcetto - PAUSA CICCA

Una dubbia tradizione storico-filosofica racconta che tutti gli scritti di Freud sui disturbi mentali siano stati partoriti in seguito a lunghe ore trascorse al Centro Calcetto di Vienna ad osservare i giovani studenti di allora praticare la nobile arte del calcio a 5. Fu grazie a quest’esperienza che lo psicanalista coniò la celebre frase “dimmi come giochi e ti dirò chi sei” e che scrisse il suo saggio sulla religione, la cui parte più interessante sulla bestemmia gratuita andò purtroppo perduta.

Ecco dunque le varie tipologie di calcettista universitario che in date infrasettimanali calcano i campi sintetici:

#1 L’EX CALCIATORE: All’età di vent’anni o giochi già in seria A o in virtù della più masochista delle scelte hai deciso di allenarti 4 volte a settimane per una squadra di nona categoria che si riprende tutti i 50 euro di stipendio multandoti ogni volta che vieni ammonito. Quindi ci si ritira. L’ex calciatore preserva il piede buono ma soprattutto l’ego tipico di ogni giocatore (conosciuto anche come “sindrome di Ibra”), ma si è dato ad ogni genere di vizio e cattiva abitudine perciò generalmente ha i polmoni grandi come la simpatia di Sacchi ed il fisico di Adriano.

#2 IL TRUFFALDINO: “Ma quindi raga quanto stiamo? Più uno noi no?” Qualche ingenuo se ne viene fuori con una cosa tipo “ma non abbiamo appena fatto 4 gol?” “Sì sì… ma stavamo 5 a 0.” Il truffaldino è stato scoperto nei suoi inganni più volte di quanto abbia fatto Striscia la Notizia con Vanna Marchi: entrambi continuano e continueranno fino all’arresto.

#3 RONALDINHO GAUCHO DE ASSIS MOREIRA: Ci mette 45 minuti per fare un passaggio perché prima prova il doppio passo ai danni dell’aria, siccome tenta il tunnel anche (e soprattutto) in area piccola fa prendere 4 gol alla propria squadra; allora se ne viene fuori con il terribile “ci penso io”, prende palla e cerca di scartare tutta la squadra avversaria portiere compreso. Dopo aver saltato il primo se la allunga troppo e arriva il quinto.

#4 QUELLO CHE FACEVA UN ALTRO SPORT: Mai una volta che si riesca a non avere un ex baskettaro: “a ma nel calcio non esiste il blocco? A voi lo chiamate ostruzione? Che femmine.” Che poi se ne trovano di tutti i tipi, vedi l’ex karate kid che pensa si vinca mandano ko l’avversario con un calcio saltato in faccia; certamente nulla a confronto della violenza dell’ex rugbista che dopo averti atterrato si giustifica: “è che sono abituato a placcare”.

#5 LO ZARRO: La gente normale gioca a calcetto con la maglia bucata o con quella tarocca di inzaghi; lo zarro invece indossa un set di divisa ufficiale, pantaloncini corredati, scaldamuscoli tecnici e calzettoni in tinta che con la metà di quello che ha speso si potrebbe pagare il campo per il primo semestre. All’ultimo mondiale non sapeva decidere se fossero più belle le Nike alte o le Puma fucsia e azzurre, nel dubbio le ha comprate tutte e due.

#6 IL FATTONE: Nella fase di gioco aspetta solo la fine della partita per fumarsi una sigaretta, che tutto quell’ ossigeno pulito gli spacca la trachea. Dopo 15 minuti si pente amaramente di aver accettato di giocare e allora ripensa alla scena: “Vecchio dai vieni a giocare con noi! Senti il principio è questo: dovrai pur essere attivo almeno una volta a settimana no?” Preso in un momento di debolezza, l’ingenuo fattone unisce “principio” e “attivo”, gli viene in mente il THC e pensa che per amore questo ed altro.

#7 L’UOMO CHAMPIONS LEAGUE: “Ma si dai tanto siamo qua per divertirci no?” “Sì sì… ti divertirai tu coglione, io veni vidi vici.” L’uomo champions league vive la partita in modo fortemente agonistico, al primo che ride piovono cazziatoni perchè bisogna stare concentrati, se la palla esce lui la butta via per perdere tempo, se non vince è lutto nazionale e guai a rivolgergli la parola che sono badilate di merda per tutti. Propone al buon uomo che ha deciso di risolversi la vita dando casacche e palloni ai giovani di fare una colletta per installare a bordo campo due casse da cui fare partire l’inno. “Chi inno vuoi?” “Disadidiiiiiii di sis de ciampioooooooon”

#8 IL COACH MANCATO: Stesse a bordo campo almeno uno in qualche modo riesce a escluderlo, e invece no. Il coach mancato è dappertutto (generalmente alle spalle) pronto a dare ogni genere di indicazione: “e passala! Occhio che quello parte occhio che quello parte… Marca, marca! Stiamo alti raga, che questi ci schiacciano! Vecchio pensi di alzare un po’ sta squadra?” “Ma il campo è di 10 metri cosa alzo?” “Alza sta squadraaaa!”

IL MENTAL COACH MANCATO: Quando a “Campioni” su Italia 1 ha fatto la conoscenza di Livio Sgarbi, ha capito che da grande non avrebbe più voluto fare l’astronauta. Il mental coach ha deciso di caricare sulle proprie spalle il peso della motivazionalità e tiene molto a che tu lo sappia: “Sono stanchi raga sono stanchi! Dai che li battiamo dai!” “Raga siamo stanchi? No che non siamo stanchi dai!” Benchè tenga alto l’umore, ha però qualche controindicazione:

  1. Che poi l’avversario mi si incazza: “A chi hai detto scarsi? Vieni qua a dirmi che sono scarso!” Segue rissa da esaurimento nervoso, che il vero motivatore però prende con spirito: “Dai che adesso so’ stanchi per davvero dai!”
  2. Che poi si incazzano anche i compagni di squadra: “Si però vecchio stai zitto cazzo.” “Wei giovane! Positività, positività!”

#9 QUELLO FISSATO CON IL CINQUE: Se hai fatto una buona giocata, ha il dovere morale di dirtelo. Mentre ti rimetti in posizione arrivano quattro “grande!” alternati a “bravissimo!” e poi gli è necessario battere il cinque. Profondi studi psicologici non hanno capito se l’approvazione la cerchi o la dia, ma dopo che si fa di corsa la fascia per abbracciarti tu per forza ricambi perché vedi un cuore grande.

#10 IL DECIMO: Il decimo, nel dubbio, manca. Quando organizzi un calcetto ti rivolgi subito ai 4 fedelissimi che sai che posticiperebbero la tesi di laurea pur di giocare, poi si va sulle cerchia di quei 6-7 che ci sono una volta sì una volta no e bene o male a 9 si arriva senza grosse difficoltà: a 10 mai. Dopo un giro di telefonate infinito in cui si contattano amici, parenti, amici dei parenti e parenti degli amici vieni fuori il decimo: è per lo più sconosciuto a 3/4 del gruppo e puntualmente o è una pippa gigantesca o è in turno di riposo dalla primavera del Real Madrid.

Su Facebook la pagina del blog e  profilo dell'autore

Si parla di

Le 10 tipologie del giocatore di calcetto - PAUSA CICCA

VeneziaToday è in caricamento