rotate-mobile

Domenica 6 febbraio piscine chiuse per protesta: «Situazione finanziaria insostenibile» | VIDEO

Domenica prossima oltre 500 piscine di tutta Italia chiuderanno e cesseranno l'attività per l'intera giornata: un grido di allarme per sottolineare la difficile situazione vissuta dai gestori degli impianti natatori. Tra le ultime criticità emerse, anche l'aumento delle spese energetiche

«Il nostro è un grido di allarme e di preoccupazione: molti gestori non riescono più a sostenere una situazione finanziaria ed economica tanto pesante» si è espresso così Alessandro Valentini, presidente di Assonuoto (associazione dei gestori impianti sportivi natatori), nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina – presso la sede della Polisportiva Terraglio di Mestre – per spiegare le motivazioni che hanno portato le principali sigle natatorie ad aderire all'iniziativa Domenica 6 Febbraio Piscine Chiuse.

Domenica prossima, infatti, oltre 500 piscine di tutta Italia chiuderanno e cesseranno l'attività per l'intera giornata: ad aderire saranno AGISI, Assonuoto, Insieme si Vince, Piscine del Piemonte, Piscine Emilia Romagna e SIGIS riunite nel Coordinamento Associazioni Gestori Impianti Natatori, con il sostegno di Forum Piscine. 

La serrata di protesta vuole essere un gesto simbolico per chiedere, alle istituzioni e agli enti territoriali, una valutazione approfondita delle difficoltà cui i gestori degli impianti sportivi devono quotidianamente far fronte, nonché un sostegno concreto. «Dieci mesi di chiusura sui ventitré di pandemia, protocolli di gestione estremamente restrittivi da sempre applicati con grande senso di responsabilità, tali per cui l’utenza si è mediamente ridotta del 60%, fatturati più che dimezzati a fronte di ristori assommabili a circa il 5% delle perdite registrate: questo lo scenario drammatico che sta pesantemente impattando sul comparto, cui si aggiunge lo spropositato aumento delle spese energetiche» affermano i portavoce della protesta.

«I costi delle forniture di energia elettrica sono aumentati a dismisura – spiega Roberto Cognonato, presidente FIN regionale –. Queste tariffe, che nel caso della Polisportiva Terraglio ammontano fino a quasi 31mila euro per il solo periodo di dicembre 2021, risulterebbero insostenibili anche solo in una situazione di normalità. Ora che la frequenza degli impianti è stata dimezzata a seguito dell'emergenza sanitaria, questo aumento appare ancora più inaccettabile».

Si parla di

Video popolari

Domenica 6 febbraio piscine chiuse per protesta: «Situazione finanziaria insostenibile» | VIDEO

VeneziaToday è in caricamento