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Festa del sindacato di polizia. Salvini e Brugnaro: «Sempre dalla parte delle forze dell'ordine»

L'ex ministro: «Come mi hanno chiesto il patriarca e tanti commercianti, spero che sia l'ultimo autunno sott'acqua per Venezia»

Arrivano sindaci, assessori, ex ministri, e onorevoli alla festa del sindacato della polizia lunedì sera a Maerne, al ristorante Al Mattone. C'è anche il capo della polizia di Stato, Franco Gabrielli, rappresentanti dell’Fsp (Federazione sindacale di polizia) da diverse regioni e il sindaco della Città Metropolitana di Venezia Luigi Brugnaro. «Ho voluto accogliere - dice Brugnaro - l'invito dell'Fsp per il loro raduno nazionale. Grazie agli agenti che ogni giorno lavorano per garantire la nostra sicurezza. Saremo sempre dalla parte delle donne e degli uomini delle forze dell'ordine. Siamo tutti una grande famiglia».

L'arrivo di Salvini

Sono trascorse ormai oltre due ore dall'inizio della festa, quando sono le 21, ma non si vede ancora l'ospite che tutti attendono. Sussurrato ma non confermato il suo arrivo, per evitare di attirare l'attenzione delle “sardine": l'onorevole Matteo Salvini della Lega. Che poi scende da un'auto e viene subito circondato dai sostenitori che gli gridano: «Grande Matteo, forza Matteo», dagli agenti della polizia, da giornalisti e telecamere. Poi un esercito di selfisti gli chiede di scattare una foto assieme, quindi Salvini percorre pochi metri, dall'esterno fino all'ingresso della sala, in un'ora circa. Parla di tasse, di elezioni e della raccolta firme per bloccare il Mes. Di Venezia dice: «Bisogna far partire al più presto il Mose, vediamo se funzionerà». Applausi per lui. «Spero di tornare al più presto al governo con una squadra compatta di centrodestra perché l'autonomia non serve solo al Veneto ma a tutta l'Italia».

Il sindaco metropolitano Brugnaro

Nel frattempo al microfono c'è il sindaco Brugnaro. «Abbiamo fatto una proposta di legge da Venezia - dice il primo cittadino lagunare - diciamo che al giudice di pace si diano i poteri penali di attribuire da uno a dieci giorni di cella di rigore. Prendiamo la gente che fa i piccoli reati, chi si ubriaca o fa pipì sul muro di un altro, o imbratta. Li prende la polizia locale e li  porta nelle celle di sicurezza, non diamo nessun carico alla giustizia ordinaria. Per un ragazzo ubriaco una notte di cella, la mattina dopo va fuori con la cauzione di 500 euro, questo significa che il prossimo ci pensa due volte prima di farlo. Questo va fatto, perché la gente vuole vedere la sicurezza. Uomini e donne della polizia - conclude Brugnaro - sono sempre i nostri eroi».

«Giungiamo a questo appuntamento ogni volta con grande soddisfazione e con grande orgoglio – dice Franco Maccari, vicepresidente Fsp Polizia -, perché riteniamo parte fondamentale della nostra azione sindacale, che svolgiamo senza sosta per 365 giorni all’anno, anche queste occasioni che cementano ulteriormente i legami fra gli appartenenti al sindacato, fortificandone ancor di più convinzioni e progetti, e rinsaldano il rapporto con gli altri interlocutori della società».

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