QUANDO ANDARE ALL'UNIVERSITA' PIU' CHE UN DIRITTO, DIVENTA...UN'IMPRESA!
Via Calabria · Chirignago
Gentile redazione, sono docente da 5 anni all'Istituto Universitario Salesiano di Venezia (IUSVE), con sede alla Gazzera, un istituto che, in controtendenza con tante altri sedi universitarie italiane, può vantarsi di vedere negli anni crescere costantemente i suoi iscritti grazie all'intelligente, efficace e qualitativamente alta proposta formativa da esso offerta ai giovani.
Purtroppo gli sforzi che l'Università fa per rendere agli studenti il miglior servizio possibile non sono sostenuti e facilitati dai servizi che il territorio offre per raggiungere la sede.
Innanzitutto dal punto di vista dei trasporti: la linea 10 dell'ACTV che ha una fermata nella strada dietro lo IUSVE, vede gli autobus costantemente in ritardo di almeno 10-15 minuti, sia in andata che al ritorno, come pure il sovraffollamentp degli stessi oltre ogni limite di legge, dato il numero consistente di studenti e personale che utilizza tale linea per recarsi a studiare o lavorare.
Questo significa che, a volte, non tutti riescono a salire sull'autobus del mattino e che si arriva all'università quotidianamente in ritardo: in ritardo sia per fare che per seguire lezione.
Al ritorno, la stessa situazione comporta la perdita delle coincidenze degli autobus che vanno fuori Mestre o dei treni, con tempi di attesa anche di mezz'ora, un'ora per poter prendere la successiva coincidenza.
In secondo luogo, per poter arrivare allo IUSVE è necessario, per chi arriva in autobus, ma anche per molti che arrivano in bicicletta, attraversare il parco della Gazzera dove sorgono alcuni impianti sportivi.
Un luogo che proprio data la notevole affluenza di persone, richiederebbe particolare attenzione e cura.
Ora, questo parco costituisce per l'incolumità di chi lo frequenta un serio pericolo e una fonte di grosso disagio: un serio pericolo in quanto la stradina che porta dal cancello dell'università a quello di uscita del parco non è illuminata quindi, se ci si ritrova a doverla percorrere dopo le 17, lo si fa col cuore in gola e con la speranza di non incrociare qualche "ospite inatteso" che possa fare del male.
Inoltre, la stradina non è provvista di ghiaia, il che la rende assolutamente inagibile nei giorni di pioggia (come testimoniano le foto allegate), quando si è costretti ad arrivare all'università o a tornare a casa attraversando un guado, con l'impossibilità di trovare un po' di spazio non paludoso dove poter poggiare i piedi senza scivolare.
Lo stesso guado, in caso di neve, si trasforma poi in una formidabile pista di pattinaggio per abili talenti. Non essendocene tra gli utenti, diventa ahimè un pericoloso percorso di sopravvivenza.
Relativamente alla situazione del parco, più volte l'istituto salesiano ha provveduto a denunciare all'amministrazione comunale il vergognoso stato in cui si trova e il pericolo che esso, su più versanti, rappresenta per chi quotidianamente lo deve attraversare, senza di fatto ottenere alcuna positiva risposta in merito a dei provvedimenti migliorativi.
Quale utente e educatrice mi sento in dovere di denunciare questa oramai insostenibile situazione che rende la vita del personale universitario e degli studenti davvero disagevole nello svolgersi dei quotidiani obblighi di lavoro e diritto allo studio.
Mestre città metropolitana? Solo quando i servizi resi ai cittadini ne saranno davvero all'altezza.
Daniela Turato