Caos Mose, Simionato: "Lavoriamo per la città", Bettin: "Danni enormi"

Il sindaco facente funzioni di Venezia, Sandro Simionato, è intervenuto oggi alla cerimonia di inaugurazione della Biennale Architettura, presieduta dal presidente della Biennale, Paolo Baratta, e dal curatore della 14esima edizione della Mostra internazionale, Rem Koolhaas.

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IL COMMENTO - A margine della cerimonia il sindaco facente funzioni, ritornando sui temi dei giorni scorsi ha dichiarato: “Venezia è una città a cui tutto il mondo guarda come a un punto di riferimento storico e culturale e la giornata di oggi, con l'inaugurazione della Biennale di architettura, è parte decisiva di questo riconoscimento. Lo sforzo che stiamo conducendo in questi giorni difficili nasce proprio dalla doppia consapevolezza di garantire la continuità amministrativa nell'interesse dei cittadini e contemporaneamente di affermare agli occhi del mondo che questa è una città fatta di persone oneste. L'ho detto in questi giorni e lo ripeto ora: questo è il momento delle responsabilità che noi ci stiamo assumendo e che porteremo avanti finché ci saranno le condizioni. Lavoriamo nella consapevolezza che la città merita di vedere realizzati i molti progetti avviati in questi anni che i componenti della giunta comunale, ognuno per la propria parte – ha concluso Simionato - hanno contribuito con impegno a rendere concreti”.

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L'ALTRA CAMPANA - Anche l'assessore comunale all'Ambiente Gianfranco Bettin sabato ha parlato dei recenti fatti di cronaca: "Chi per lunghi anni - e non svegliandosi ora, come tanti che hanno taciuto e addirittura certi complici che oggi straparlano e gridano allo scandalo - chi ha sempre denunciato il sistema di potere cresciuto intorno al 'Mose', la rete di interessi, legami, connivenze, la sua forza di condizionamento, chi per questa opposizione limpida e radicale ha pagato in intimidazioni, querele, attacchi anche personali, non può che dire 'finalmente' di fronte all'indagine della magistratura e alle sue prime risultanze".

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DANNO INCALCOLABILE - "Dopo anni di impunità, tuttavia, i danni, il guasto che rimane è enorme. Un'opera cruciale, dal costo smisurato, è stata concepita e ormai quasi ultimata senza gara né comparazione con possibili alternative - continua - senza valutazione di impatto ambientale (anzi, la sola, subito cassata, era drasticamente negativa), senza controlli neanche minimi (anzi, con i controllati a libro paga del controllato): un gigantesco meccanismo che verrà testato sul corpo vivo di Venezia e della sua laguna e i cui costi perenni di manutenzione peseranno per cifre smodate ogni anno". Oltre a ciò, come la magistratura ha mostrato, "intorno al Mose si è sviluppato quel tipo particolare di sistema di potere economico, finanziario e politico, che ha tuttora al suo servizio una corte di funzionari, tecnici e accademici - attacca Bettin - una potente presenza mediatica e una rete di relazioni fittissima, costosamente coltivata e che oggi è all'opera per far si che, passata la buriana, mutando qualche nome e forma superficiale, nella sostanza tutto resti come prima". Per l'assessore veneziano "occorre evitarlo, come dice giustamente il premier Renzi, non con frasi a effetto o 'provvedimenti spot' bensì con adeguati provvedimenti eccezionali (nel nostro caso, ad esempio: scioglimento del Consorzio Venezia Nuova, commissione parlamentare di indagine sulle sue attività, riforma del Magistrato alle Acque e della Legge speciale per Venezia, costituzione di parte civile delle istituzioni, a cominciare dal Comune, nei procedimenti in corso) e con una radicale svolta politica in città e nel Paese".