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Crisi Economica Marghera / Porto Marghera

Primo maggio di festa, 2 maggio di "lotta": sciopero e "Patto di sviluppo"

Stamattina agitazione della Cgil con assemblea al Petrolchimico con il segretario Camusso. A palazzo Balbi, invece, firma di un documento considerato fondamentale per il futuro del Veneto

Dalla Festa dei Lavoratori di ieri a una giornata, quella di oggi, in cui il lavoro e la necessità di un rilancio a livello soprattutto economico rimane in una posizione centrale. E Porto Marghera, come spesso accade, finisce al centro dei riflettori.

Da una parte, infatti, la Cgil ha indetto uno sciopero di quattro ore al termine del quale, alle 14, è stata organizzata al Petrolchimico un'assemblea cui parteciperà anche il segretario generale del sindacato Susanna Camusso, dall'altra alle 11 a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, verrà firmato quel "Patto per lo sviluppo economico del Veneto" frutto del lavoro di un anno e mezzo di tutte le parti sociali.

Alcuni soggetti, però, a differenza di quanto auspicato dal presidente Luca Zaia, non saranno presenti. Cgil e Uil, infatti, protestano sia per il metodo con cui si è arrivati alla formulazione del documento, sia per i contenuti che esprime. Perché, in questo caso, l'emergenza che sta vivendo Porto Marghera, area di interesse nazionale, non sarebbe messa in primo piano. Oltre a ciò poi, secondo il segretario generale Uil Venezia Gerardo Colamarco, "non si fa abbastanza attenzione ai giovani e a chi è in difficoltà lavorativa".

Il lavoro e il bisogno di rilancio economico, dunque. Temi in cima alla lista di sindacati e partiti, visto che i numeri, soprattutto per quanto riguarda Porto Marghera, sono molto negativi: ora come ora ci sono 85 aziende in cassa integrazione straordinaria, di queste, secondo la Cgil, venti vedranno scadere l'ammortizzatore nei prossimi mesi, mentre altre trenta giungono al capolinea in questi giorni. Con gravi conseguenze anche per tutto l'indotto.

 

Il dato più preoccupante è legato all'andamento costantemente in crescita della cassa integrazione, che, nella provincia di Venezia - a differenza delle altre aree del Veneto e del Paese dove ci sono stati sia pur brevi momenti di ripresa - procede ininterrottamente dal 2009. Nei tre anni considerati dal rapporto la cassa integrazione è passata dalle 7.579.747 ore del 2009 alle 12.368.941 del 2010 alle 13.777.945 del 2011 e già conta nei soli primi tre mesi del 2012 ben 4.737.821 ore che, proiettate su base annua, darebbero (qualora tale tendenza dovesse persistere) una cifra prossima ai 20 milioni di ore, sfondando il livello di guardia sul piano sociale.

 

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