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Martedì, 19 Marzo 2024

Mascherine, lezioni all'aperto e ingressi contingentati: ecco come ripartono le scuole | VIDEO

Inizia il nuovo anno scolastico nel segno della sicurezza sanitaria: come la vivono studenti, docenti, genitori e dirigenti di alcuni istituti veneziani

Le difficoltà sono tante, ma tanta è anche la voglia di ricominciare: era dal 23 febbraio che le lezioni in presenza erano ferme, prima in via provvisoria e poi, man mano che la curva dell'epidemia del Covid-19 saliva, in modo sempre più stabile, con l'attivazione della didattica a distanza via web. Un anno scolastico così non si era mai visto, e si spera che non si vedrà più.

Ciò che conta è che oggi, 14 settembre 2020, gli alunni di tutte le età si sono presentati al loro primo giorno di scuola: poco più di 95mila, in provincia di Venezia. «Intanto siamo partiti», dicono i docenti e i dirigenti, anche loro emozionati dopo tanto tempo di assenza dalle aule. La priorità è, ovviamente, la salute dei bambini, dei ragazzi e delle loro famiglie. Per questo ci sono protocolli da rispettare e, soprattutto nei primi giorni, una forte azione di sensibilizzazione da parte dei docenti. La mascherina va indossata ogni volta che ci si alza dal banco, va posta attenzione all'igiene e al distanziamento, va rispettato il divieto assoluto di andare a scuola se si ha la febbre o sintomi riconducibili al coronavirus, o se si è entrati a contatto con persone risultate positive.

Primo giorno di scuola in presenza dopo il lockdown e l'estate

«I ragazzi avevano tanta voglia di rientrare - commentano gli insegnanti - ma sono anche impensieriti, preoccupati. Questa prima fase è un rodaggio: gli orari sono ridotti per scaglionare le presenze, siamo in attesa dei nuovi "banchetti" che garantiscono le distanze, adottiamo i vari protocolli di pulizia e igienizzazione, teniamo le finestre aperte e chiediamo le autocertificazioni per l'accesso a scuola». Molti istituti si sono mossi nelle scorse settimane riadattando gli spazi, concordando lavori che sono stati eseguiti dai vari Comuni o dalla Città metropolitana, acquistando i dpi per gli insegnanti, rivedendo gli orari e prevedendo, in alcuni casi, la possibilità di lezioni a distanza. Finché la stagione lo permette, poi, le lezioni si possono fare anche all'aperto.

Ogni scuola ha adottato delle misure specifiche, a seconda degli spazi e delle disponibilità: al liceo Stefanini di Mestre, ad esempio, i ragazzi dovranno consumare la merenda in classe, seduti; in un altro momento della mattinata, invece, avranno la possibilità di uscire all'esterno per una ventina di minuti, scaglionati. Molti gruppi classe sono stati separati in due e (almeno finché non arriveranno i banchi nuovi) le due metà fanno lezione in aule diverse, contemporaneamente, con diversi docenti.

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