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Brugnaro: «Il problema droga è esploso: più servizi sociali, intercettiamo i consumatori»

Il tema della droga, tornato centrale in seguito alle due recenti morti per overdose, è stato affrontato oggi dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che ne ha parlato a margine delle celebrazioni dell'anniversario dell'Arma dei carabinieri. Brugnaro ammette che «c'è stata un'esplosione» del fenomeno e spiega che l'amministrazione è al lavoro per agire su più fronti: «In questa partita ci siamo dentro fino al collo - ha detto - e ci stiamo impegnando grandi risorse, anche economiche. La nostra idea è di agire sul piano dei servizi sociali e su quello igienico-sanitario. Abbiamo già iniziato attivando una sala che funziona a pieno regime di notte, nell'area di via Giustizia, dove portiamo i ragazzi sotto effetto di stupefacenti a tranquillizzarsi e a riprendersi. Ora - prosegue - daremo l'incarico alla cooperativa che se ne occupa di estendere il servizio anche durante il giorno, iniziando dalle 8 di mattina».

Inoltre il sindaco propone di "intercettare" i tossicodipendenti che provengono da fuori città già nel momento in cui arrivano alla stazione di Mestre: «L'idea è di aspettarli fuori dalla stazione, quelli già colpiti da daspo vanno rimessi sul treno per farli subito tornare indietro. Inoltre, notifichiamo questi daspo ai sindaci e alle Asl dei loro territori di provenienza, per segnalare le situazioni di queste persone agli enti competenti: un lavoro di comunicazione, per informare le comunità locali e fare in modo che se ne prendano carico. Per questi ragazzi, i consumatori, sapere che mamma e papà verranno a conoscenza che c'è un daspo a loro carico potrebbe funzionare da deterrente».

Per il sindaco, in parte, è un cambio di paradigma: «Dividiamo tra spaccio e consumo - spiega -. Chi spaccia ha tutto il nostro disprezzo, mentre chi consuma è un ragazzo o una ragazza in grave difficoltà. Il problema è che il degrado sociale che creano è ormai fuori controllo. Arrivano in treno da fuori, non sono conosciuti ai nostri servizi sociali. In zona stazione comprano la droga e hanno urgenza di farsi. E lo fanno in mezzo alle case. Non è tollerabile». Di qui l'intenzione di insistere sul lavoro "di strada": «Abbiamo una specie di squadra operativa formata da operatori sociali, che girano con un furgone, operatori di Veritas con i sistemi di lavaggio e agenti di polizia locale a supporto».

«Scriveremo sul furgone "servizi sociali", in modo che sia chiaro - prosegue - e cercheremo di contrastare questo fenomeno che tocca il cuore. Non c'è astio nei loro confronti, sono persone in difficoltà. Ma forse i loro Comuni e le loro Asl non sono a conoscenza delle loro situazioni. Intercettarli è anche un modo per misurare e monitorare il fenomeno». Infine, aggiunge il sindaco, «abbiamo aperto un'interlocuzione con i servizi della Regione che sono deputati alla disintossicazione: ma non è la nostra Asl che può erogare i servizi a queste persone, perché dovrebbero essere seguiti dai servizi dei loro comuni di residenza. Partiremo, quindi, con una grande operazione in tutto il quartiere».

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