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Incidenti stradali Martellago / Via Monsignor A. G. Longhin

Sorridente e responsabile. Il dolore della famiglia e dei colleghi di Alessandro Furis

Il giovane morto nell'incidente con la Ducati a Mirano lunedì mattina. Stava andando al lavoro alla Speedline di Santa Maria di Sala. Lutto allo stabilimento. Il cordoglio dei tanti amici. Era appena stato in vacanza in Grecia

«Ora dobbiamo solo farci coraggio». La famiglia di Alessandro Furis, il giovane morto lunedì mattina in un incidente in moto a Mirano, si è riunita per darsi forza. Ale, come tutti chiamavano Alexandru Bogdan Furis, di origini romene, arrivato in Italia quand'era piccolo e diventato un uomo crescendo a Maerne, Olmo di Martellago e studiando a Mirano, avrebbe compiuto 31 anni lunedì 18 settembre. Ieri mattina doveva essere al lavoro alle 8.30, ma in azienda Alessandro Furis, "Ale Furia" non è mai arrivato.

In sella alla sua Ducati, all'altezza dell'incrocio fra via Cavin di Sala e via Luigi Bianchi a Mirano, mentre viaggiava verso Santa Maria di Sala, si è scontrato con la fiancata sinistra di una Ford Fiesta che si stava immettendo lungo la provinciale e da terra non si è più mosso. Nonostante i tentativi di rianimazione degli operatori del Suem, non ce l'ha fatta. Per i rilievi la polizia locale dell'Unione dei Comuni del Miranese ha chiuso il tratto per circa un'ora. Nessuna conseguenza per il conducente della Ford, un 27enne del Miranese, che probabilmente verrà iscritto nel registro degli indagati per il sinistro mortale. La dinamica è ancora in accertamento, ci sarebbe una mancata precedenza ma all'attenzione c'è anche la velocità.

Alessandro aveva fatto l'Itis Primo Levi a Mirano ed era un addetto del reparto verniciatura della Speedline che a Santa Maria di Sala produce cerchi in lega per auto di alta gamma. Lì si era formato, assieme alle centinaia di colleghi con cui ha condiviso in questi ultimi anni le battaglie della vertenza con la multinazionale Ronal che voleva chiudere e trasferire lo stabilimento. «Un bravissimo ragazzo e un caro collega, solare anche nei momenti bui dell'azienda. Neanche un paio di mesi fa siamo andati in montagna in moto assieme. Facevamo spesso tappa al Passo di Giau, a Falzarego e a Cortina - racconta il suo collega Mauro Bergamin - Alessandro di certo non era un irresponsabile e passi falsi a bordo della sua Ducati, che aveva da circa cinque anni, non ne avrebbe mai fatti. Amava la due ruote ma era un ragazzo anche molto sportivo». «Per noi è uno choc. Lo aspettavamo per il corso di formazione ma non arrivava e poi abbiamo saputo della tragedia. Siamo sconvolti - dice Gianpaolo Albanese, collega e delegato della Fim Cisl in azienda - Un ragazzo sano, gioioso e responsabile. Cercheremo di rimanere vicini alla famiglia con una raccolta fondi in modo che ciascuno possa decidere di donare un'ora o più del proprio lavoro».

Alessandro era spesso in compagnia, anche con gruppi diversi, frequentava i locali di Jesolo e quest'estate era andato in ferie in Grecia. Alessio, il compagno delle elementari, dice che era sempre allegro. «Lo conoscevo da vent'anni. Abbiamo anche corso in bici assieme - con la Asd Venezia Bike di Maerne - Solare, riservato ma se avevi bisogno lui c'era sempre. Uno sportivo, sempre allegro. Alessandro, che non è sposato, ultimamente sembra frequentasse una ragazza del Trevigiano. Al dolore della famiglia si è unita tutta la comunità, i tanti amici che a decine per lui hanno scritto messaggi su Facebook e il sindaco di Martellago, Andrea Saccarola. «Questo giovane uomo aveva tutta la vita davanti».

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