rotate-mobile

Natale alla Speedline, il dono del presepe ai lavoratori in presidio

L'artista Lorenzo Pegoraro ha regalato una sua natività in legno: «Spero dia speranza, forza, e anche un po' di fortuna a queste persone. Anch'io come loro ho combattuto per il mio posto da operaio forestale»

Non è un Natale in famiglia ma davanti ai cancelli della fabbrica, quello dei 605 lavoratori della Speedline di Tabina dove continua il presidio a difesa dei posti di lavoro minacciati dalla delocalizzazione della produzione di cerchioni in lega all'estero. Attorno alle famiglie dei lavoratori e ai bambini che qualcuno ha portato in azienda si sono strette le rappresentanze sindacali e le istituzioni, il sindaco Nicola Fragomeni e la consigliera comunale delegata dal sindaco per la Città metropolitana, Deborah Onisto. C'è stata, come annunciato, la consegna del presepe che l'artista Lorenzo Pegoraro ha donato ai lavoratori di Speedline. 

«Ho deciso di regalarlo perchè ho vissuto anch'io l'esperienza del presidio giorno e notte, ed è stata dura - racconta Pegoraro - Gesù si trova nella sofferenza e qui la si percepisce come preoccupazione di tante famiglie. Sono pensionato e da qualche anno mi sono appassionato alla realizzazione di presepi. I soldi che ricavo dalla vendita vanno tutti in beneficienza - continua l'artista - E sono contento quando dicono che "faccio sognare" le persone. Ogni volta che finisco un presepe mi commuovo perché capisco che chi lo guarda trae fiducia e speranza. Io lavoravo al parco Colli Euganei come operaio forestale e ho lottato per il mio posto di lavoro. L'ispirazione è arrivata lì, quando ho deciso, guardando la radice di un arbusto abbattuto, che poteva diventare la base per un presepe. Adesso ce n'è uno fatto da me anche in una chiesa a Napoli, che è la patria dei presepi. Ogni volta che ne dono uno il presepe infonde speranza e porta bene, speriamo che l'effetto sia questo anche per la Speedline».

Intanto c'è attesa per il nuovo incontro che ministero dello Sviluppo e del Lavoro dovranno riconvocare con la proprietà, il gruppo Ronal, per studiare i bilanci e provare a concordare su una strategia per non chiudere il sito di Santa Maria di Sala. «Credo avverrà a stretto giro - commenta Onisto - Questa è una vertenza molto complessa per via del coinvolgimento di una multinazionale. Tuttavia, ad ogni livello istituzionale, è stato sottolineato l'aspetto sociale della crisi, ed è sulla responsabilità che al primo tavolo tutte le forze unite hanno fatto leva per strappare all'amministratore delegato del gruppo, Oliver Brauner, una sospensione della chiusura per la quale, però, c'è un decreto che ad oggi è ancora in piedi». Prosegue il sostegno di sindacati ed Rsu. Oggi Matteo Masiero della Fim Cisl e Manuela Musolla di Fiom Cgil erano accanto ai lavoratori. «Siamo in contatto continuo con i ministeri. Ci muoviamo con le istituzioni e il territorio per avere una linea comune d'azione», dice Masiero. «Stiamo lavorando con dei tecnici esperti di finanza ed economia, professionisti che collaborano con la Fiom per tracciare un piano credibile che a breve condivideremo. Siamo fiduciosi, abbiamo un po' di tempo e vogliamo usarlo per dimostrare che questa fabbrica è sana», conclude Musolla.

Video popolari

Natale alla Speedline, il dono del presepe ai lavoratori in presidio

VeneziaToday è in caricamento