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Teatro

Libertà d'essere: la compagnia Junior Balletto Venezia si presenta con la nuova performance

Si tratta de L'uccello di fuoco, spettacolo di 25 minuti in cui recitano allievi dai 18 ai 20 anni. La presentazione e l'anteprima dello show nelle sede della compagnia martedì mattina

Un appuntamento dedicato al dialogo, al confronto, ma soprattutto al territorio nel quale la scuola si inserisce. È stato presentato martedì mattina a Mestre, nella sede di Venezia Balletto, il progetto L’Uccello di Fuoco: libertà di essere con performance dal vivo. All’appuntamento a cui hanno preso parte istituzioni, associazioni di categoria, realtà artistiche e rappresentanti della stampa, gli ospiti hanno potuto visitare i 1000 metri quadrati dedicati agli allievi di ogni età, dai piccolissimi ai professionisti. 

Giovani, giovanissimi e professori

Un luogo che dalla mattina alla sera vede alternarsi giovani, giovanissimi, professionisti, insegnanti di fama internazionale e piccolissimi nelle sue tre sale professionali, uniti dalla comune passione e in alcuni casi dal sogno di diventare primi ballerini. Chi inizia l’avviamento professionale lo fa con dedizione e costanza, 5 giorni alla settimana per parecchie ore con l’idea di fare della danza il proprio lavoro. C’è chi punta alle Accademie internazionali e chi alle compagnie.

Emozioni condivise

Si parla ogni giorno di libertà di essere e di esprimere la propria arte, allenando il corpo e la mente con grande disciplina. Qui i giovani vivono le stesse emozioni, ciascuno con il proprio bagaglio di esperienze, uniti dalla passione per la danza, supportandosi e condividendo spazi e conoscenza. I più grandi spesso supportano i più piccoli, anche nello svolgimento dei compiti. Tutti i ragazzi hanno a disposizione un tavolo in cui studiare durante le pause tra una lezione e l’altra o prima di iniziare le proprie lezioni.

Lo spettacolo

L’Uccello di fuoco, spettacolo della compagnia Junior Venezia Balletto, compagnia tra gli 8 e i 10 elementi tra i 18 e i 20 anni, coreografia di Sabrina Massignani, sceneggiatura di Francesca Anzalone è un messaggio che nell’era del digitale vuole arrivare alle nuove generazioni e non solo, correndo sulle punte. Un progetto che oltre alla produzione del balletto contemporaneo si rivolge ai giovani per ricordare che ognuno può essere ciò che desidera, appunto “libertà di essere” senza dover subire condizionamenti esterni. Libertà dunque che si contrappone all’isolamento mentale e fisico dato da visioni e percezioni falsate. "Oggi la cronaca ci conferma quotidianamente quanto sia importante mettersi in ascolto e non solo nel web, ma soprattutto ritrovare quella dimensione di relazione - afferma Francesca Anzalone - e con questo progetto, attraverso poi una favola classica rivisitata vogliamo trasmettere questo. Uno spettacolo che vuole raccontare, ma soprattutto che vuole innescare una riflessione e una conversazione".

"Un messaggio positivo"

"Tutto è partito da una riflessione, è stato un confronto, ci siamo guardate attorno e poi negli occhi. La società si sta perdendo troppo spesso in cose effimere e sta perdendo il senso del gruppo che si stringe in un abbraccio, che si guarda negli occhi, che si aiuta! – commenta Francesca Anzalone, esperta di comunicazione e digitale e sceneggiatrice del balletto – Spesso i ragazzi si perdono nella forma e non credono più nella sostanza, troppo spesso la fisicità diventa un’ossessione, la “finzione” degli scatti una nuova dimensione che è un non luogo, ma tutto questo è realtà o solo un momento di sbandamento? La risposta ce la siamo data osservando i ragazzi della scuola e su queste incertezze, che attraverso il gruppo diventano di nuovo certezze, ci siamo risposte con il messaggio positivo e con questa produzione".

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