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Martedì, 30 Aprile 2024

Mestre, imbrattata e picconata la sede di Fdi: «Fasci assassini»

L’episodio nelle scorse ore. Comparse delle scritte e quasi sfondata una vetrata

Raid vandalico di matrice politica contro la sede di Fratelli d'Italia in via Fradeletto a Mestre, con danni pesanti e scritte minacciose. Nella notte la sede regionale del partito che si affaccia sulla centralissima via nel cuore della città è stata presa di mira da ignoti che oltre ad aver vergato una vetrata con la scritta a spray nero “fasci assassini” hanno cercato di sfondarla ma ha retto all'urto. «Si tratta di un episodio gravissimo, si comincia così, con i raid notturni e le scritte ingiuriose, poi si alza il livello. Il prossimo passo quale sarà? L'aggressione ad altre sedi, attacchi ai dirigenti ed attivisti del partito? - si chiede il vice capogruppo vicario al Senato Raffaele Speranzon -. È stato un attacco vile che se da un lato non ci intimidisce dall'altro è l'ennesimo risultato dell'odio seminato contro Giorgia Meloni e la nostra forza politica. Attaccare una sede di partito è un atto significativo, voluto e gravissimo: è un preoccupante attacco alla democrazia che non va sottovalutato con superficialità, ed è una manifestazione concreta di violenza con chiaro intento intimidatorio, che peraltro non ferma di certo la determinazione nell’affermare le nostre idee».

Nell'area non si tratta di una prima volta. Scritte e minacce sono comparse anche alcuni mesi fa, quando in viale Garibaldi - dove nel 1980 per mano brigatista fu ucciso Sergio Gori – ritornarono la truce stella cerchiata a 5 punte delle Brigate Rosse e furono scritte minacce di morte tipo “Meloni preparati” oppure “Meloni come Moro” vergate in vernice rossa. «Siamo alla vigilia della ricorrenza dei 50 anni della strage di Primavalle ed è agghiacciante che dopo decenni ci sia ancora chi usa la violenza come strumento contro l’avversario politico. Anche quello di ieri sera verso la nostra sede è stato un atto d'odio che ha radici profonde e - conclude Speranzon – verso il quale lo Stato non può abbassare la guardia e noi di certo non ci faremo intimidire».

«Voglio esprimere solidarietà a Fratelli d’Italia, la cui sede regionale è stata imbrattata, in maniera vile, con scritte che nulla hanno a che fare con il confronto democratico - ha detto il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia -. Il dialogo, il confronto politico non passa certo per le scritte sui muri, - vergate tra l’altro da mani anonime - ma per il dibattito ed il confronto delle idee, che è tutt’altra cosa. Questi gesti vanno condannati con decisione».

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