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A cura di Gianluca Anoè

"I ło gà messo in cheba", significato e origine del modo di dire

Chi parla comunemente la lingua, sa bene che l'espressione I ło gà messo in cheba significa "l'hanno messo in prigione". Ma da dove deriva questa espressione?

Tutto sta nell'origine della parola cheba, che secondo gli storici indicava la casa dei conigli. Si trattava di una tortura ideata per punire tutti gli ecclesiastici colpevoli di sodomia, di bestemmia o di aver ucciso qualcuno. Come pratica disumana fu abolita verso la fine del '400. Ma in cosa consisteva?

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Il condannato, dopo essere stato sottoposto alla gogna in Piazza San Marco, veniva rinchiuso all'interno di una gabbia di legno, sospesa da terra, per un periodo pari alla gravità del proprio peccato. Mentre scontava la pena, i peccatori potevano nutrirsi con l'ausilio di una cordicella, con la quale riuscivano a trascinare del pane per sfamarsi e dell'acqua per dissetarsi. Sul finire del '400, Jacopo Tanto uccise un ecclesiastico: in quella circostanza la pena fu a vita.

"I ło gà messo in cheba", significato e origine del modo di dire

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