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Grandi navi a Marghera: "Categorie inascoltate, progetti non considerati: dubbi"

Il Comitatone di martedì a Roma ha deciso il futuro transito dei grattacieli a Venezia: fuori dal Bacino San Marco e dentro Porto Marghera. "Da tempo - dice Riccardo Colletti, Filctem Cgil - si parla di coesistenza possibile tra turismo e industria in quell'area. Ma oggi gli interrogativi sono tutti aperti. Prima di tutto manca un documento ufficiale in cui venga spiegato dettagliatamente il progetto, gli scavi, il percorso, le opere da realizzare, i costi. Hanno parlato - spiega Colletti - di una tempistica di 3 anni. In questo tempo verrà gestito denaro pubblico, e questo, dati i precedenti, ci fa pensare. Chi utilizzerà quei fondi? E per fare cosa? Ci sono molti interessi nella zona industriale, c'è anche l'area dei Pili del nostro sindaco, da bonificare per essere utilizzata. Con quali soldi verrà risanata? Poi - conclude il sindacalista dei chimici - la modalità stessa con cui sono state prese le decisioni ci fa pensare. Le categorie sul territorio non sono state convocate prima, alcuni progetti non sono stati analizzati adeguatamente prima di venir accantonati e magari sarebbero stati meno impattanti".

"Per il sindacato confederale del territorio - scrivono Enrico Piron, Camera del Lavoro di Venezia, Paolo Bizzotto della Cisl, e Gerardo Colamarco, Uil -  come più volte ribadito, quello che conta in un contesto così articolato e complesso è la compatibilità  e l'equilibrio dei fattori oggi presenti e delle opportunità  che dovranno essere colte, evitando che uno di questi prevarichi sugli altri. Si genererebbe certo un rischio troppo alto di sbilanciamento del sistema e la potenziale creazione di squilibri che ostacolerebbero i processi di sviluppo armonici, incrementando le occasioni per speculazioni miopi.

E' chiaro che uno sviluppo sostenibile della città  Metropolitana, l'ambiente e la sua sostenibilità, assieme al tema della legalità, devono essere il punto di partenza per ogni nuova progettualità. Occorre rispetto del delicato ecosistema della laguna e dall' altro il recupero di un territorio in cui le bonifiche e il recupero delle aree inquinate e delle falde acquifere, che a partire da Porto Marghera, devono ingenerare da soli nuova occupazione e nuovi investimenti per un pieno reinsediamento del tessuto manifatturiero. Esprimeremo i nostri giudizi - concludono - quando saremo nelle condizioni di conoscerne i dettagli ma, ora più che mai, affronteremo la discussione senza preconcetti".

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