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Incidenti stradali Torre di Mosto / Staffolo

Incidente a Torre di Mosto, morti un papà di 44 anni e un giovane di 19

Il bilancio del disastro sulle strade del Veneziano. Ieri mattina a Staffolo coinvolti un'autobetoniera, un furgone e una bicicletta. Il più giovane degli operai scomparsi era al suo primo giorno di lavoro. L'altro è padre di due bambini di 8 e 5 anni

Due le vittime del tremendo schianto di martedì a Torre di Mosto, un ragazzino di 12 anni ferito, e un 32enne portato via in gravi condizioni, ora ricoverato all'ospedale dell'Angelo di Mestre. È il bilancio pesantissimo di un altro disastro sulle strade del Veneziano. Ieri mattina in località Staffolo a Torre di Mosto, quando erano circa le 7 e mezza, un'autobetoniera, un furgone e una bicicletta sono rimasti coinvolti nell'impatto poco distante da Villa O'hara, la nota location del Veneto orientale dove si celebrano i matrimoni.

La betoniera che stava procedendo verso Torre di Mosto, all'altezza delle strisce che intersecano la ciclopedonale parallela alla provinciale 57 si è vista attraversare la strada da una bicicletta, con in sella uno studente di 12 anni. L'uomo alla guida ha cercato di far di tutto per scansarlo, ma la bici è finita a terra e il ragazzo ha battuto la testa. Intanto la betoniera, che aveva sterzato tutto a sinistra, ha invaso la corsia di marcia opposta dove in quel momento stava arrivando un furgone, un Citroen Jumper della società Sbp Technologies di impianti idraulici ed elettrici, che si stava dirigendo verso Jesolo. Lo schianto frontale fra i mezzi che in quel momento si sono trovati uno davanti all'altro è stato tremendo. I segni della frenata sull'asfalto della provinciale sembrano scolpiti dalle gomme a terra. E anche tentando in tutti i modi la deviazione, per scansare il furgone stavolta, il grosso mezzo del gruppo Grigolin, condotto da N.N., 56 anni di San Stino, gli si è abbattuto contro violentemente facendolo finire nella canaletta di scolo al lato della strada e distruggendolo.

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Per due dei tre operai a bordo del Citroen, che stavano andando a sistemare gli impianti idraulici dei campeggi verso Jesolo, non c'è stato niente da fare. Hanno perso la vita, uno dopo l'altro, Vincenzo Viscardi, 44 anni originario di Acerra (Napoli), e Faier Benedini, 19enne, di San Daniele del Friuli, al suo primo giorno di lavoro alla Sbp Technologies con contratto di lavoro interinale. Ferito e in condizioni molto gravi, ricoverato a Mestre, il terzo lavoratore che era con loro sul furgone, anche lui al suo primo giorno di incarico: A.B. di 32 anni, originario di Motta di Livenza (Treviso), cugino del 19enne che ha perso la vita. Non sarebbe invece in pericolo di vita il dodicenne che era sulla bici. Elitrasportato in Pediatria a Treviso viene tenuto sotto controllo per il trauma alla testa. La più giovane delle vittime, 19 anni compiuti domenica scorsa, è Faier Benedini. Residente a Pravisdomini (Pordenone) con la famiglia, aveva con il papà Roberto un legame speciale ed era un appassionato di moto. 

Vincenzo Viscardi, padre di 2 bambini di 8 e 5 anni, era un idraulico esperto trasferito a San Paolo di Morsano al Tagliamento (Pordenone) tre anni fa da Napoli, aveva trasferito al confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia tutta la famiglia. Inconsolabili le lacrime della sorella Anna. «Era speciale, disponibile, buono, e sempre scherzoso. Non doveva andare così». «Abbiamo lasciato la nostra città, i parenti, gli amici per dare un futuro ai nostri figli. Non si può morire per andare a lavorare», sono le parole della moglie Letizia, che tutti a Morsano conoscono perché quasi subito dopo il suo arrivo si è inserita come operatrice scolastica della secondaria “Leonardo da Vinci”. 

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