Un Falco pescatore all'oasi di Gaggio
È una specie in uno stato di conservazione sfavorevole. In Italia è solo migratore e le ultime nidificazioni risalgono alla fine degli anni '60 in Sardegna e Sicilia
Un Falco pescatore in migrazione dai paesi del nord Africa con destinazione nord Europa o Russia europea è stato avvistato nell'oasi di Gaggio dai volontari della sezione Lipu (Lega italiana per la protezione degli uccelli) di Venezia. Stavano compiendo rilevazioni scientifiche e monitoraggi quando hanno fatto la «piacevole scoperta».
La migrazione
«Non sappiamo con certezza sia lo stesso esemplare avvistato in migrazione da svernante, nel senso opposto nell'autunno del 2019 - scrivono i volontari della Lipu Venezia -. L'oasi di Gaggio rimane un sito perfetto per questo rapace, dotata di grandi alberi che si affacciano nei laghetti, da qui il Falco pescatore si lancia e tuffandosi cattura la preda, bloccata con i sui artigli a tenaglia, per poi tornare negli alberi a consumarlo. Questa specie si nutre prevalentemente di pesci e l'oasi ne è particolarmente ricca soprattutto: Persici sole, Alborelle, Scardole e Persici trota, che restando spesso a pelo d'acqua, a loro volta alla ricerca di cibo, sono ideali per il Falco».
La tutela
Il Falco pescatore è una specie in uno stato di conservazione sfavorevole, in Italia è solo migratore e le ultime nidificazioni risalgono alla fine degli anni '60 in Sardegna e Sicilia, particolarmente protetto come specie rara dalla direttiva uccelli 147 del 2009 della CE, che prevede misure speciali di conservazione. Le dimensioni sono importanti, può arrivare a una apertura alare di 170 centimetri.