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Lunedì, 29 Aprile 2024
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La storia del "poaro fornareto", il primo caso di errore giudiziario nella Venezia del '500

La leggenda del cosiddetto "fornaretto", cioè il condannato per omicidio primo caso di errore giudiziario

La Venezia del '500 è stata luogo del primo caso di errore giudiziario. Un uomo, ricordato ancora oggi come il "poaro fornareto", cioè il "povero fornaretto" è stato accusato, ingiustamente, per un omicidio che, però, non aveva mai commesso e condannato a morte. Un errore nell'apparato di giustizia della Serenissima imperdonabile e tramandato nel tempo fino a oggi diventando un monito per ricordarsi che l'errore umano è sempre possibile e che i fatti andrebbero valutati bene in tribunale prima di prendere una decisione definitiva. Ma facciamo un passo indietro e scopriamo qual è la storia di questo sfortunato "fornaretto". 

La storia del "poaro fornareto"

Tutti lo conoscono come il "fornareto" ma il suo vero nome era Pietro Fasiol. Pietro era il figlio di un fornaio e proprio per questo ricordato come il "fornaretto", cioè il giovane fornaio ed è stato vittima di una grande ingiustizia nella Venezia del '500. Pietro, infatti, venne accusato di aver ammazzato a sangue freddo un nobile veneziano con un pugnale e proprio per questo condannato a morte. 

Questa accusa, però, altro non era che un grandissimo errore di valutazione, un errore umano che aveva fatto commettere alla Serenissima, il primo grande errore giudiziario della storia, uno sbaglio tramandato, poi, ai posteri fino a oggi. Il fornaretto, infatti, non aveva ucciso il nobile ed era stato condannato a morte per errore. Dopo questo episodio, diventato famosissimo, infatti, si è iniziata a diffondere l'usanza di dire, durante ogni processo della Repubblica Serenissima, la frase: "Ricordeve del poaro fornareto". 

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