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Lunedì, 29 Aprile 2024
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La storia del "Vecio pien de peo" a Santa Maria Nova

Tutto sulla statua di un vecchio con la barba lunga sulla facciata di Ca’ Bembo-Boldù conosciuto dai veneziani come "Vecio pien de peo"

Nel campo di Santa Maria Nova, a Venezia, e in particolare sulla facciata di Ca' Bembo-Boldù, c'è una statua molto particolare che ritrae un uomo di una certa età con barba lunga che tutti i venziani conoscono con il nomignolo di "vecio pien de peo", cioè "vecchio peloso", nome dato per il suo corpo letteralmente ricoperto di pelo, un'anomalia rispetto al consueto modo di realizzare sculture in passato. 

Ma chi sarebbe questo "vecchio pieno di pelo"? E come mai, la sua raffigurazione, è stata posta su un palazzo veneziano come quello di Ca’ Bembo-Boldù? Scopriamolo insieme. 

Innanzitutto diciamo che il "vecio pien de peo" è una rappresentazione del cosiddetto Homo Selvaticus e rappresenta, di conseguenza, una creatura a metà tra l'essere umano e l'essere selvaggio, una sorta di mediatore tra cultura e natura vera e propria. Quest'uomo, inoltre, tiene in mano un disco solare, simbolo del tempo che scorre e secondo le interpretazioni questo uomo sarebbe, in maniera velata e un po' enigmatica, un riferimento al mondo dell'alchimia da parte del proprietario del palazzo, Gianmatteo Bembo, che da vero e proprio appassionato di studi alchemici, avrebbe voluto un simbolo iconografico dell'alchimia proprio sul suo palazzo.

Oltre al "vecio pien de peo", sull'edificio in questione, c'è anche la raffigurazione della cosiddetta conchiglia di San Giacomo, presente al di sotto della nicchia con il vecchio dalla barba lunga, che raffigura la conoscenza universale, un tema molto vicino agli alchimisti. 

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