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Chiede la carità e prende a pugni due gestori. Due pusher arrestati tra gli applausi

Colpiti Ernesto Rosapepe, titolare del Coffee Break e il gestore del ristorante cinese di via Dante. La gente ha chiamato i soccorsi, carabinieri, polizia locale e poi anche polizia di Stato sul posto. Intanto il responsabile, un africano, si era dileguato

Chiede la carità per strada, a torso nudo e senza scarpe, ma gli viene negata e in via Piave scoppia il caos. Pomeriggio di fuoco nel quartiere della stazione sabato, dove un uomo africano verso le 17.40 ha colpito a pugni Ernesto Rosapepe, titolare del Coffee Break e con un pugno ha ferito all'occhio il suo amico cinese, che è invece il gestore del ristorante accanto all'hotel Giovannina di via Dante. L'orientale soccorso dal Suem è stato visitato e poi portato al Pronto soccorso. Rosapepe, che ha rimediato alcuni pugni, non ha segni ma è rimasto coinvolto nella colluttazione. Le cose sono precipitate fuori dal ristorante "Piron d'oro" di via Sernaglia.

L'africano, un volto noto, con mano tesa ha chiesto soldi a due residenti, tra cui Giampaolo Conte, che hanno rifiutato di darglieli. Allora lui entrato al Coffee Break, si è messo a elemosinare ai tavoli dei clienti e Rosapepe lo ha incalzato verso la porta. L'africano ha reagito colpendolo e appena uscito se l'è presa con il cinese tirandogli un pugno nell'occhio. La gente ha chiamato i soccorsi: carabinieri, polizia locale e poi anche polizia di Stato sono arrivati sul posto, da dove intanto l'africano si era dileguato.

Tutto questo vicino a via Dante dove solo il giorno prima all'alba i carabinieri del comando di Mestre avevano arrestato due nigeriani di 30 e 29 anni, tra gli applausi della gente che ai balconi gridava "bravi!" ai militari. Tenuti d’occhio per giorni con appostamenti e foto dall’alto, i carabinieri li hanno colti in azione. Uno andava su e giù in bici e consegnava la droga (sputando la pallina dalla bocca) e l'altro faceva lo stesso ma a piedi, tra via Dante e piazzale Bainsizza. Quello in bicicletta ha cercato di sfondare il cordone dei militari e ne ha ferito uno (che ha rimediato cinque giorni di prognosi). Gli spacciatori, sottoposti a radiografia, avevano uno 15 e l'altro 13 dosi di eroina e cocaina in pancia più mille euro. Per loro il giudice ha disposto il divieto di dimora a Venezia. 

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