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La difficile convivenza dei residenti con la sala scommesse

Via Verdi, via Mazzini, via Respighi. La denuncia: «Bivacchi e degrado fuori dal locale. Sporcizia, bottiglie rotte, perfino escrementi umani. Servono tre passaggi al giorno di pattuglie e Veritas. Non vogliamo squalificare la zona»

In via Verdi, via Mazzini e via Respighi, fino in Riviera XX Settembre, la convivenza dei residenti con parte della clientela della sala scommesse che ha sede proprio nella zona, sta diventando impossibile. «Sporcizia, lattine, bottiglie rotte, perfino vomito ed escrementi umani. Qui si è creata una centrale di spaccio», racconta un signore. La sala slot è aperta dalle alle 10 alle 21. «Si raggruppano restando a bivaccare stesi a terra specie di notte dopo l'orario di chiusura. È come se fosse un punto di ritrovo. Dall'interno della sala escono, altri ne arrivano chiamandosi a vicenda e si avvisano se passa la polizia». Secondo i residenti, persone poco raccomandabili si distribuiscono sulle vie attorno e si raggruppano, a volte litigando al limite della rissa, dove ci sono punti per ricaricare i telefoni, macchinette o distributori di bevande. «Alcuni sono gli stessi che poi vanno a pranzo a mangiare dai frati - dice una signora - Ambienti come le sale slot attirano giri del genere. Servono regole e leggi per mandarli via».

Le telecamere non mancano, sono state installate dal Comune e devono iniziare a funzionare. «Abbiamo chiesto più illuminazione, passaggi frequenti di pattuglie e della Veritas». L'altro giorno sono state notate due macchine della finanza. «Sono arrivate con il cane e hanno trovato sostanze e ora c'è un po' di timore a uscire la sera per il rischio di trovarsi davanti agli assembramenti». Segnalazioni e denunce sì, ma anche la paura di squalificare la zona. «Capiamo che è giusto denunciare Tuttavia non vogliamo creare una cattiva immagine», precisano. «Ci sono studi, attività, cosa accade se si sparge la notizia che queste strade sono poco sicure? Rischiamo un tracollo del valore degli immobili». L'area del centro di Mestre fa parte del "quadrilatero" dei controlli interforze disposti da questura e prefettura. Le operazioni ad Alto impatto sono continue e prevedono il monitoraggio aereo con l'impiego dell'elicottero della polizia. «Può essere utile, ma poi queste strade vanno sorvegliate almeno con tre passaggi al giorno», argomenta una residente. 

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