rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cultura / Mestre Centro / Via Alessandro Poerio

Spazio ai collettivi artistici nel futuro atelier dell'ex emeroteca di Mestre

Ne ha parlato Bruno Bernardi, presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa, che si occuperà della produzione artistica all'interno dell'edificio

Proseguono le operazioni per la riconversione dell'ex emeroteca nel centro di Mestre, con la nuova denominazione di Palazzo Poerio. Conclusi i lavori di restauro strutturale è ora il momento della seconda fase, in capo alla Fondazione Musei Civici, ovvero l'intervento di adeguamento degli spazi interni che saranno destinati alla produzione artistica.

Qui entra in gioco la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, ente culturale con una lunga esperienza proprio nella promozione di attività dedicate agli artisti esordienti. L'idea è di creare un atelier di collaborazione rivolto ai collettivi: «Nell'emeroteca vogliamo dare spazio soprattutto ai gruppi - ha spiegato oggi Bruno Bernardi, presidente della Fondazione -. In questi anni si sono moltiplicati i contesti di collaborazione creativa tra diversi artisti, ad esempio tra chi si occupa di ricerca musicale o di media. Non volevamo restare indietro rispetto a questo andamento, e su questo abbiamo trovato grande disponibilità sia da parte dell'amministrazione comunale, sia da parte della Fondazione Musei Civici. Ora - prosegue - gestiremo assieme lo sviluppo di questo aspetto, passando attraverso anche una formalizzazione contrattuale. Sarà una sperimentazione solida, un'offerta che cercheremo di mantenere in linea con le nostre migliori esperienze passate».

Clicca qui per iscriverti al canale WhatsApp di VeneziaToday

Il percorso di definizione delle nuove funzioni dell'edificio era stato descritto nello scorso novembre, in sede di commissione consiliare, da Mattia Agnetti, segretario di MuVe: «Abbiamo fatto un lavoro di ricerca sulle realtà culturali e individuato nella produzione artistica una mancanza per il centro della città. Per questo ci affideremo anche all'esperienza dell'Accademia di belle arti e della Fondazione Bevilacqua La Masa, che gestisce già i propri atelier a San Stae e alla Giudecca. Il primo piano di Palazzo Poerio sarà destinato alla produzione delle arti classiche (pittura, decorazione, grafia e disegno), il secondo sarà attrezzato per le nuove tecnologie applicate all'arte come video making, fotografia e web design: sono discipline per le quali c'è una gran fame di spazi».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Spazio ai collettivi artistici nel futuro atelier dell'ex emeroteca di Mestre

VeneziaToday è in caricamento