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Lunedì, 29 Aprile 2024
Mestre Mestre Centro / Via Alessandro Poerio

Produzione artistica e caffè letterario, prende forma "Palazzo Poerio"

Nello storico edificio del centro di Mestre è quasi conclusa la fase di riqualificazione energetica. Ora si passa alla definizione degli spazi interni, che dovrebbero essere pronti entro il prossimo autunno

I lavori di efficientamento energetico sono quasi conclusi e nella giornata di venerdì 10 novembre una parte delle coperture è stata tolta, riscoprendo la facciata della ex emeroteca di Mestre su via Poerio. L'amministrazione procede nella ristrutturazione dello storico edificio, che diventerà un luogo di produzione culturale aperto agli artisti e al pubblico. Ieri, nel corso dell'illustrazione del progetto alla VII Commissione del Comune di Venezia, è stata avanzata anche l'idea di "restituire" allo stabile il nome di Palazzo Poerio, superando la denominazione di ex emeroteca.

Una prima fase, quella della riqualificazione esterna, della sostituzione dei serramenti e del rifacimento degli impianti (2 milioni di euro di investimento) è quasi conclusa. La seconda, che sarà avviata prossimamente, consiste nell'intervento interno di adeguamento degli spazi, affidato alla Fondazione Musei Civici che ha in gestione il palazzo per i prossimi 9 anni. «Al piano terra e in quello ammezzato - riepiloga l'architetto Monica Rosina, referente per MuVe - il progetto prevede un caffè letterario, suddiviso tra consumazioni veloci e zona "slow". Al di sopra, l'area di produzione culturale. L'investimento a carico della Fondazione è di 1,2 milioni di euro».

Il percorso di definizione delle nuove funzioni dell'edificio è stato descritto da Mattia Agnetti, segretario di MuVe: «Abbiamo fatto un lavoro di ricerca sulle realtà culturali e individuato nella produzione artistica una mancanza per il centro della città. Per questo ci affideremo anche all'esperienza dell'Accademia di belle arti e della Fondazione Bevilacqua La Masa, che gestisce già i propri atelier a San Stae e alla Giudecca. Il primo piano di Palazzo Poerio sarà destinato alla produzione delle arti classiche (pittura, decorazione, grafia e disegno), il secondo sarà attrezzato per le nuove tecnologie applicate all'arte come video making, fotografia e web design: sono discipline per le quali c'è una gran fame di spazi».

Per Agnetti, si tratta di «un servizio sostanzialmente sociale» e il caffè letterario sarà caratterizzato di conseguenza, quindi «non potrà essere un ennesimo bar». Complessivamente, sarà «una casa dell'arte, uno spazio destinato non solo a giovani artisti ma ad un pubblico eterogeneo che potrà beneficiare di giornali gratuiti, internet a banda larga e di una serie di iniziative culturali». MuVe metterà a gara il progetto esecutivo nei prossimi tempi, con la previsione di concludere tutti i lavori entro l'inizio dell'autunno 2024.

L'ambizione è di inserire Palazzo Poerio all'interno di un "distretto culturale" del quale fanno parte il museo M9, il teatro Toniolo, il centro Candiani, la biblioteca Vez e anche la ex scuola De Amicis, a sua volta oggetto di un progetto di riqualificazione. Conclude l'assessore Paola Mar: «Con questa operazione diamo alla città nuovi spazi e funzioni culturali. È un'idea di sviluppo complessiva che include tanti altri investimenti fatti sul Candiani, la Vez, il Toniolo. Ora potenziamo l'offerta culturale tramite la produzione, coinvolgendo chi la produzione l'ha sempre fatta: la Fondazione Bevilacqua La Masa e l'Accademia di belle arti».

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