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Conte minacciato sotto casa da un uomo: «Ha detto se non mi dai i soldi ti mando all'ospedale»

Il racconto dello storico residente di via Piave. «Una brutta esperienza. Mi sono accorto che ero da solo e che non avrei potuto difendermi. Non mi era mai successo»

Giovedì sera è stato preso di mira da un malvivente che lo ha incalzato sotto casa chiedendogli dei soldi. Giampaolo Conte, storico residente di via Piave a Mestre, verso le 21.45 aveva portato fuori il cane come sempre. Diversamente da tutte le altre volte però è stato avvicinato da uno sconosciuto sui trent'anni, con berretto in testa e bavero alzato, che lo ha minacciato di mandarlo all'ospedale se non gli avesse dato quanto aveva chiesto. Una brutta esperienza, ha raccontato lui stesso sui social ripercorrendo quegli attimi. «Mi sono salvato rifugiandomi all'hotel Roberta. Non mi è accaduto niente ma mi sono accorto di essere completamente da solo, perché per strada non c'era nessuno, e che non avevo la possibilità di difendermi visto che con una mano tenevo al guinzaglio il mio cane. Così ho accelerato il passo, mentre l'estraneo mi seguiva, e mi sono infilato dentro alla prima attività illuminata che ho visto». Conte si accorge di essere in pericolo perché avendogli rifiutato il denaro chiesto quell'uomo giovane avrebbe potuto decidere di prenderlo con la forza, magari spingendolo a terra o peggio, picchiandolo. 

Doveva essere lo stesso giro del quartiere di ogni sera, attraverso i giardini e al ritorno in via Sernaglia. Ma non è stato così. «Non mi era mai successo nulla del genere», dice Conte, originario di Ceggia ma residente in via Piave da più di trent'anni. «Dall'albergo ho chiamato il numero unico 112 e mi hanno passato il 113 rimanendo per alcuni minuti al telefono con un poliziotto affabile e disponibile ad ascoltare - Intanto quell'uomo si era allontanato - Ho visto che si dirigeva verso la stazione dei treni, ha fermato tre uomini, probabilmente ha chiesto la carità, poi è andato oltre e ne ha fermati altri tre - prosegue Conte - Dopo non l'ho più visto e a quel punto il 113 mi ha invitato a sporgere denuncia». Nessuna conseguenza, tranne la paura. Poi la consapevolezza. «Credo che di sera a portare fuori Black (il cane) andremo in due, io e mia moglie da ora in poi. Capisco che poteva andare peggio di così - commenta - Dispiace perché in via Piave è tornata più tranquilla ultimamente dopo i tanti interventi. Può però capitare lo sbandato, quello che ha bisogno di trovare soldi subito e questo preoccupa».

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