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Mestre Lido / Via L. Manin

Spaccata da Esposti, sganciata la vetrina. «Migliaia di euro di danni»

È l'ultimo negozio preso di mira nella notte fra mercoledì e giovedì. A Mestre torna l'incubo spaccate. La titolare: «Nessuna intrusione, il vetro ha tenuto ma è pericolante. Ora disagi e spese. Abbiamo chiesto venga messa una telecamera anche qui»

Il vetro del negozio preso a colpi di tombino nella notte e a Mestre torna l'incubo spaccate. «Per fortuna è anti-sfondamento e ha retto, ma ora è pericolante e dovremo cambiarlo». A raccontarlo, sfogandosi anche sui social, è Deborah Esposti, titolare dell'omonima bottega di design e articoli per la casa di via Manin. Nella notte tra mercoledì e giovedì un tombino in ghisa è stato sradicato e scaraventato contro il vetro della sua attività e, seppur la robusta vetrata abbia protetto la bottega non rompendosi ed evitando l'intrusione, si è sganciata per l'urto e ora si parla di qualche migliaio di euro per ripararla. «In queste condizioni siamo costretti a restare in negozio e poi a spendere per l'intervento, in un momento già difficile e in cui avremmo voluto pensare solo a lavorare bene in questi giorni intensi, con i clienti e le feste alle porte», spiega Deborah.

Ad avvisarla giovedì mattina presto vedendo il tombino a terra è stato un inquilino dello stabile dove c'è Esposti, che ha visto il disastro mentre portava fuori il cane. «Abbiamo fatto denuncia alla polizia locale e anche chiesto l'installazione di una telecamera», dice la titolare. Non ci sono infatti occhi elettronici nelle vicinanze e, nel periodo clou delle spaccate tra la primavera e la scorsa estate, in quest'attività non era successo niente. Adesso, con le giornate molto corte e il buio già dopo le 16.30, i furti sono diffusi al punto che la questura ha diffuso alcune raccomandazioni per evitare visite indesiderate nelle case. «A differenza che in altre botteghe, qui anche quando chiudiamo lasciamo molta illuminazione nel sotoportico - continua Deborah - sia per la visibilità del negozio che per la sicurezza. Evidentemente non è bastato. Per questo abbiamo chiesto al Comune di installare una videocamera anche qui», conclude.

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