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Mestre accoglie l'arte urbana: mostra e live painting degli artisti veneti

"Banksy. Painting Walls", al Museo M9, dialoga con la street art locale. Ogni sabato si svolgeranno performance all'aperto: «Creiamo connessioni tra i luoghi e le persone che li vivono»

Non solo Banksy: la mostra ospitata al Museo M9 di Mestre a partire dal 23 febbraio porta in città la street art a tutto tondo, valorizzando l'attività degli artisti locali e proponendo una serie di eventi collaterali. Il programma riflette la natura performativa e contemporanea di questa forma d'arte, chiamando a raccolta i talenti veneti che partecipano personalmente alla produzione, in dialogo con quella di Banksy.

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Questo avverrà per tutta la durata dell'esposizione, fino al 2 giugno, sia all'interno che all'esterno del museo. Dentro l'edificio, la mostra Banksy. Painting Walls (che si trova al terzo piano) è affiancata da Dialoghi Urbani. Street art vs museo, retrospettiva sui writer attivi in Veneto dagli anni Novanta, composta da una ventina di opere collocate nel corridoio del secondo piano; mentre all'esterno, per dodici sabati, dal 2 marzo al 1° giugno,  si terranno esibizioni di live painting in cui gli street artist esposti - e non solo - lavoreranno sui muri di M9, trasformandoli in opere uniche ed effimere: ogni settimana un nuovo artista ricoprirà l'opera della settimana precedente. Alcuni nomi: Ezos, KayOne, Smoke One, La.Fe.De., Cizerocentodieci (C0110), Evyrein, Sambuco, Mike 128, Slog175, Mister Clay, Jah, SteReal, Tony Gallo, Sqon, Skaione, Seneca, Pocket Clouds, Zor.

Tra gli altri eventi collaterali sono previsti talk, dialoghi e lezioni gratuite a cura della curatrice Sabina de Gregori, della direttrice di M9 Serena Bertolucci e di vari esperti e accademici. L'intento, spiega il museo, è di creare ponti e connessioni tra i luoghi e le persone che li vivono. È il concetto di «un'area sempre viva grazie all'arte», come spiegato dalla direttrice Bertolucci. «Tutti i sabati - ha detto durante la cerimonia di inaugurazione - avremo artisti che dipingeranno all'aperto: un'attività importante per fare disseminazione, perché questa mostra deve appartenere al territorio». E poi «avremo pedalate urbane, visite guidate, iniziative costruite ad hoc dagli imprenditori della zona, collaborazioni con l'Accademia, laboratori per le scuole e le famiglie che stanno già dando una grande risposta».

«È un fenomeno significativo, una mostra di artisti che fanno parte di un'azione di modifica dell'ambiente urbano - aggiunge -. Non c'è più la street art delle origini, ma un sistema nuovo di intendere quel tipo di arte. Non esiste la distinzione tra cultura "alta" e "bassa", ma un mix di linguaggi diversi. Alcuni degli artisti invitati sono molto noti e mi fa piacere mettere in luce questo patrimonio di artisti contemporanei locali».

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