«Via Antonio da Mestre è esplosa di colori». Il collettivo Pandora porta l'arte in centro
Writers, della zona e non, sabato hanno riempito i pannelli dell'ex ospedale Umberto I di disegni e scritte. «Così si fanno rivivere questi luoghi e si danno spazi per esprimersi a tante persone»
«Via Antonio da Mestre è esplosa di colori! Writers, della zona e non, sabato hanno riempito i pannelli dell'ex ospedale Umberto I di disegni e scritte.
Proprio dietro a queste lastre di legno si estende una superficie di più di 40.000 metri quadri, simbolo di una città che sceglie di abbandonare zone che potrebbero essere riqualificate o di svenderle al privato che ci vuole lucrare sopra. Il tutto a danno della qualità della vita». In piena attività il Laboratorio Climatico Pandora, collettivo che si batte da anni per avere un proprio spazio, aperto, per il ritrovo, l'incontro, il riferimento, la vicinanza, la creatività, la riflessione e la produzione di giovani del territorio, ha organizzato una giornata dedicata all'arte di strada. «Pensiamo sia il primo passo per ricominciare a pensare a una città diversa che mette al centro spazi e servizi per chi vivie quotidianamente queste piazze e queste strade».
«Ci scontriamo costantemente con l'assenza di reali politiche giovanili, di spazi di socialità o di servizi per l? cittadin? - spiegano dal collettivo - E ci ritroviamo poi davanti a situazioni come quella rappresentata da questo luogo: 13 anni di abbandono e continua speculazione. Da anni diciamo che l'antidoto all'abbandono e al degrado è la rivitalizzazione degli spazi. Davanti alle infinite necessità mai ascoltate abbiamo dimostrato che questo è possibile aprendo il Laboratorio Climatico Pandora. Abbiamo voluto far vivere l'ex Cup di Mestre e tutta l'area che lo circonda. Dagli eventi come la Subverted Jungle del primo giugno, alle assemblee transfemministe o alle iniziative climatiche, Pandora rappresenta l'alternativa in una città morta, uccisa da anni di politiche il cui fine era il profitto di pochi».
Sabato hanno fatto rivivere quei luoghi, che diversi anni fa il collettivo ha anche sgomberato e riordinato, rendendole accoglienti e frequentate. «È il primo passo - spiegano - per dare un luogo per esprimersi alle tante persone che, esattamente come questi luoghi, la politica fa finta di non vedere. Ringraziamo tutt? l? artist? che sono venut? per contribuire alla giornata, le tante persone che sono venut? e l? cittadin? che ci hanno incoraggiato mentre erano di passaggio. Le attività di Pandora non finiscono qua».