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Martedì, 30 Aprile 2024
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Granchio blu, al via domande per accedere a 10 milioni di aiuti a fondo perduto

Altri 200 mila euro dalla Regione Veneto che chiede lo stato di emergenza nazionale. C'è tempo fino al 22 marzo

Da oggi, 16 febbraio, sarà possibile per consorzi, imprese di pesca e d'acquacoltura presentare la domanda per accedere allo stanziamento di 10 milioni di euro che permetterà ai di ottenere contributi a fondo perduto "per fronteggiare le fluttuazioni di abbondanza del granchio blu e avviare la semina, il ripopolamento e la protezione degli impianti". Il fondo, istituito dal ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf), è l'ultimo dei provvedimenti messi in campo dal governo per contrastare la specie che nelle ultime estati ha proliferato nel Mediterraneo e nell'Adriatico. 

I contributi previsti, validi per le spese sostenute dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023, sono pari all’80% dei costi relativi a semina e ripopolamento e al 100% delle spese per la protezione degli allevamenti. «Le domande presentate per ottenere contributi previsti per la cattura e lo smaltimento sono state già liquidate. Oltre a questo stanziamento da 2,9 milioni di euro, previsto ad agosto scorso, ricordo che è stato istituito un fondo ad hoc da 500mila euro l'anno, per rimborsare una parte degli oneri previdenziali versati dalle imprese dell'acquacoltura» aveva chiarito il ministro Francesco Lollobrigida il 24 gennaio scorso, alla firma della circolare per il via libera agli aiuti.

La Regione Veneto da parte sua è intervenuta con un ulteriore stanziamento di 200 mila euro. Ma il presidente Luca Zaia ha chiaro che non basteranno: «mi rivolgo al governo e alle istituzioni nazionali perché sia al più presto deliberato lo stato di calamità, come più volte la Regione ha richiesto» ha detto al momento dello stanziamento. La situazione è d'altronde altamente problematica: solo due giorni fa, il 14 febbraio, i pescatori di Porto Tolle hanno annunciato che avrebbero interrotto la raccolta delle vongole, dato che queste vengono ormai in larghissima parte (si parla di oltre l'80%) mangiate dal crostaceo di origine nordamericana. La Regione chiede anche un commissario straordinario per l'emergenza. «Condividiamo i sentimenti dei nostri pescatori - ha ribadito Zaia - è inutile seminare prodotto con il granchio che divora la semina: la chiusura delle attività annunciata dal Consorzio non fa che confermare l’urgenza delle richieste già avanzate dalla Regione».

La speranza del ministro Lollobrigida è quella di «trasformare un'emergenza in una opportunità. Perché il granchio blu può essere una grande risorsa sia per le sue proprietà nutrizionali, sia per i potenziali mercati di sbocco, anche internazionali, che si possono raggiungere». Le domande si potranno presentare fino al 22 marzo.

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