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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Museo Nazionale della Laguna: così cambierà il Lazzaretto Vecchio

Il cantiere procede, nonostante gli intoppi legati alle bonifiche necessarie. Racconterà la storia dell'isola e dell'ambiente lagunare dalla preistoria ad oggi: presentato il progetto

Gli ultimi aggiornamenti sul progetto del nuovo Museo Archeologico Nazionale della Laguna, che dovrebbe trasformare l'isola del Lazzaretto Vecchio, davanti al Lido, sono stati presentati ieri a Roma, al Ministero della Cultura, nell'ambito del convegno "Allestire l'archeologia". Un progetto molto atteso dalla cittadinanza e dagli addetti ai lavori. E volto a riqualificare il complesso - che da tempo versava in condizioni di degrado e abbandono - che ha finito per dare il nome a tutti i "lazzaretti" in Occidente: il primo usato per le quarantene e la prevenzione delle pestilenze, a partite dal 1432.

Il progetto e gli imprevisti

Il progetto è stato presentato dal direttore della Direzione Musei Veneto, Daniele Ferrara, e da Maria Letizia Cipriani, Giulia Passante e Annunziata Genchi. Come ormai noto, il piano era stato avviato a partire dal 2014 con l'assegnazione dello spazio al Ministero (e poi alla Direzione Regionale Musei del Veneto), e coinvolgendo poi il provveditorato alle opere pubbliche, il Comune e la Biennale. I finanziamenti erano arrivati nel 2018, 11 milioni, attraverso fondi europei, e la strada sembrava in discesa. Erano iniziale allora anche alcune aperture straordinarie, a cura dell'Archeoclub. Ma, hanno spiegato ieri i tecnici, un imprevisto di tipo geologico (la presenza di mercurio, piombo e idrocarburi, che rende necessaria una bonifica) ha creato il ritardo attuale. La ditta, già incaricata da Invitalia nel 2018, per ora è ferma nel progetto esecutivo, che potrebbe cambiare a causa delle mutate condizioni.

Le brutte notizie finiscono qui, perché il progetto messo a punto dalla Direzione regionale sembra in grado di cambiare profondamente il volto dell'isola, non solo con il Museo nazionale, ma con il recupero di tutti gli immobili. Alcuni diventeranno depositi, uffici, archivi. Altri saranno dedicati a spazi ricreativi, a bar e ristorante, a spazi espositivi o per eventi, per rendere il Lazzaretto vissuto tutto l'anno come polo culturale: con una nuova fermata del vaporetto ad hoc. 

Il museo nel Tezon Vecchio

Il Museo in sé si svilupperà nel Tezon Vecchio, l'edificio principale dell'isola, oggi in restauro. Sarà, come dice il nome, un "Museo della laguna", focalizzato nel racconto della laguna come «unità ecosistemica e geografica», usando le parole di Cipriani. Abitata da sempre e nella sua totalità, non solo a Venezia. Una sezione sarà focalizzata proprio sulla laguna, come ambiente, una seconda racconterà lo sviluppo cronologico della stessa, dal paleolitico all'età moderna. Un'altra racconterà il difficile lavoro degli archeologi in ambiente lagunare, e alcuni casi studio emblematici e di successo. Ma, con scelta anticonvenzionale rispetto ai musei archeologici italiani, il corpo centrale dell'esposizione sarà suddiviso in dieci sottosezioni tematiche, che racconteranno diversi aspetti della vita e della morte in laguna nel corso dei secoli (dalla religione al cibo, dalle costruzioni ai cimiteri): una scelta che, secondo i curatori, permetterà di evidenziare le differenze e somiglianze, nella cultura lagunare, nel corso dei millenni.

Non resta che attendere, con fiducia, lo sviluppo dei lavori, di cui purtroppo a oggi non esiste una data di fine prevista. Appena sarà approvato il progetto di bonifica, ha spiegato la Direzione musei, ci si augura che siano confermati tutti i fondi per il progetto museale e di riqualificazione delle strutture stanziati in precedenza.

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