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Confartigianato Venezia: «Salone un successo, da ripetere»

La prima edizione del Salone dell'alto artigianato italiano si è conclusa ieri sera con un totale di oltre 15mila visitatori

«Un'iniziativa che arricchisce l'offerta degli appuntamenti culturali nella città storica, eleva il lavoro artigiano dandogli una vetrina d'eccellenza ma soprattutto, visto il successo di pubblico registrato, ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per diventare un appuntamento fisso tra gli eventi veneziani». Il direttore della Confartigianato San Lio, Matteo Masat, sottolinea con soddisfazione l'ottimo risultato di questa prima edizione del Salone dell'alto artigianato italiano, terminato domenica sera con numeri importanti.

Per Maset, l'evento è stata la conferma che «l'artigianato, nelle sue infinite forme, rappresenti un capitale storico e culturale della città, non solo da difendere e tutelare, ma da portare come offerta culturale e tipica in più al turismo buono che frequenta la nostra Venezia. Riprova di questo interesse vero è stata l'alta percentuale di pubblico straniero che ha visitato l'evento». Secondo Confartigianato Venezia è un segnale «che le manifatture di alto livello e le tipicità artigiane sono attrattive e rappresentano un valore aggiunto in chiave turistica ma, soprattutto, per i giovani che hanno creatività, voglia di fare e di mettersi in gioco e scoprono nell'artigianato un'importante occasione di costruirsi un mestiere ed un futuro nel solco della tradizione secolare veneziana».

Francesco Pavon è un giovane restauratore che assieme ad altri 19 colleghi artigiani della Confartigianato Venezia ha partecipato al Salone. Ventisette anni, tra gli artigiani più giovani ad essere selezionato per entrare come espositore, ha una qualifica di specializzazione post diploma all'Uia, l'Università Internazionale dell’Arte alla Giudecca, e tanta passione per la storia e l'arte, un mix che lo ha spinto a fare del restauratore d'antiquariato la sua professione.

«Per me è stato un momento molto importante, una vetrina che mi ha consentito di interagire con appassionati e futuri clienti - spiega Pavon -. Eventi come questo, che auspico diventi parte del programma culturale veneziano, sono molto significativi, non solo per il contatto con gli appassionati, ma anche per le interazioni che nascono tra noi artigiani, che possiamo così conoscerci e confrontarci sui nostri mestieri, sui loro segreti e difficoltà, creare sinergie che poi si trasformano in nuovo lavoro e prezioso arricchimento personale».

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