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Come ha fatto il tiramisù a diventare il dolce italiano più famoso nel mondo?

Il Ministero ha appena inserito il tiramisù di Treviso tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali del Veneto. Anche se tra quelli friulani c’è già dal 2017. Le origini della disputa sul dessert amato ovunque

In tutto il mondo, dici ‘tiramisù’ e tanto basta. Non servono traduzioni per il quinto vocabolo gastronomico più conosciuto a livello globale — il primo, tra tutti i dolci — che conta schiere di fan sui cinque continenti. In casa come al ristorante. Mentre non c’è dubbio che le sue origini siano del tutto italiane, a rintuzzare la disputa interregionale circa la paternità arriva il suo inserimento, il 20 marzo 2024, tra i PAT, Prodotti Agroalimentari Tradizionali del Veneto, con ‘geolocalizzaione’ precisa a Treviso. La stessa delibera, però, l’aveva già collocato tra le specialità friulane ben 7 anni fa; e c’è da dire che nemmeno Lombardia e Piemonte sono mai rimaste a guardare. Ecco come si spiega il successo mondiale del tiramisù e perché tutti continuano a litigarselo.

Il tiramisù delle Beccherie di Treviso

Le origini del tiramisù: una contesa tra regioni

Echi veneti all’origine del nome. “Tirame sù” è infatti la locuzione che indicava un dolce casalingo che, prima del suo ingresso nei ricettari, si era soliti proporre a puerpere, anziani e bambini. Detto anche sbatudìn, era diffuso nel trevigiano e prevedeva inizialmente una semplice crema di tuorlo montata con zucchero, alla quale alcuni aggiungevano panna e biscotti secchi, i baicoli. Siamo nell’Ottocento, in un’area piuttosto ristretta dalla quale il dolce tardò, per la sua natura fresca e deperibile, a uscire.

Porzione di tiramisù

Almeno fino alla diffusione massiccia dei frigoriferi. Come mai, allora, il Ministero ha inserito il tiramisù nel 2017 nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali di un’altra regione, il Friuli-Venezia Giulia? Perché sembra esista un conto d’albergo che registra in una cena del ’59 proprio due porzioni di tiramisù. Inoltre, sono diversi i ristoranti che ne rivendicano la diffusione: dal Vitturino di Pieris, in provincia di Gorizia, all’albergo Roma di Tolmezzo, a nord di Udine. All’epoca la cosa fu mal digerita dal presidente della regione Veneto Luca Zaia, che minacciò un ricorso al Tar, scatenando di fatto una piccola ‘Guerra del Tiramisù’.

Il tiramisù ora è un nuovo Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Veneto

Come spesso succede, il dolce, da oggi, può dirsi tipico di due regioni. Il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha infatti sancito l’appartenenza del Tiramisù di Treviso anche ai PAT del Veneto. “Un riconoscimento importante per la città e per l’intero sistema del tiramisù”, commentano i promotori della richiesta, direttamente dal ristorante Le Beccherie. La storia della combinazione di uova, zucchero, cacao e caffè — oltre al mascarpone e ai savoiardi, per la verità rispettivamente lombardi e piemontesi — è passata da lì.

Promotori dell'inserimento del tiramisù di Treviso tra i PAT del Veneto

Lo dice il regista e gastronomo Giuseppe Maffioli nel volume La cucina trevigiana dell’83, raccontando come il tiramesù fosse stato proposto per la prima volta ‘in pubblico’ proprio in quella sede. Responsabile dell’idea di portare un dessert super domestico sul menu di un locale fu il pasticciere Loly Linguanotto. Lo ha confermato in seguito il titolare Carlo Campeol, chiosando in tutta semplicità: “Solo agli inizi degli Anni Settanta, non inventando nulla ma solo unendo ingredienti da sempre utilizzati e a tutti noti, è nato un dolce che ha scatenato la fantasia di molti e la voglia di primogenitura da parte di tutti”.

Il successo globale del tiramisù

Se Treviso ospita da poco un palazzo di quattro piani tutto dedicato al cremoso fine pasto (qui il racconto), nonché un’agguerrita Tiramisù World Cup annuale, il resto d’Italia non resta a guardare. Non solo il dolce è uno tra i più ordinati sulle piattaforme di delivery (con picchi, curiosamente, nelle giornate di sabato; dati Just Eat) ma il volume di acquisto è crescente anche lato grande distribuzione.

Tiramisù e caffè

Nel 2022 la spesa per comprarlo pronto è balzata del 26,4% rispetto all’anno precedente, con un mercato del fresco che genera oltre 14 milioni di € di sell-out, per oltre 1,1 milioni di kg annui (dati Il Sole 24 Ore). Difficile tirare le somme a livello mondiale, ma sta di fatto che — vuoi per i flussi migratori dei nostri connazionali, vuoi per la semplicità di replicarlo in casa, che non ha niente a che vedere con la pasticceria, ad esempio, francese — il suo exploit trascina anche altri consumi. Come quello del mascarpone e dei savoiardi, il cui business internazionale è sempre più fiorente proprio grazie all’‘effetto tiramisù’.

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