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Incidenti stradali Chirignago / Via Miranese

"Ciao Nicola, d'ora in poi guardare il Napoli non sarà la stessa cosa"

Salvatore, il padre del 36enne Nicola Libero Turco, morto giovedì mattina in un incidente a Chirignago: "Era legatissimo a sua sorella Federica"

"Stasera vedere il Napoli giocare sarà triste, era sempre l'occasione di vederci". Stavolta nemmeno i guizzi di classe di Higuain potranno nulla contro il dolore di un padre alle prese con la perdita di un figlio. Salvatore Turco è venuto a sapere quasi subito della morte di Nicola Libero, il figlio 36enne rimasto vittima di un tragico incidente stradale giovedì mattina in via Miranese a Chirignago, quando ha impattato a bordo del suo scooter contro l'auto condotta da un 76enne intento a fare inversione a "U" in corrispondenza dell'intersezione con via Oriago.

LA DINAMICA DEL TRAGICO INCIDENTE

Lo schianto è stato devastante, e il centauro ha perso la vita sul colpo. I genitori di Nicola abitano sempre in via Miranese, non molto lontani dal punto dello schianto. Erano arrivati in terra lagunare da oltre due decenni, con il loro figlio piccolo. "Parlava il napoletano e anche il dialetto veneto - ricorda Salvatore - al tempo era il nostro traduttore simultaneo. Abbiamo messo radici salde qui". Nicola era legatissimo alla sua famiglia, soprattutto alla sua sorella minore, Federica. Dieci anni di differenza, dunque generazioni diverse ma la voglia di esserci per i piccoli o grandi traguardi per una  giovane donna che ora dovrà andare avanti senza uno dei suoi punti di riferimento.

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Il 36enne abitava in un appartamento di via Murano, al Villaggio dei Fiori a Spinea. A pochi passi dall'abitazione della compagna. Non erano giorni facili per Nicola Libero, lui che aveva lavorato anni al centro commerciale Leroy Merlin e ora si trovava senza occupazione: "Fino a poche ore fa questo era il cruccio principale - racconta papà Salvatore - ora sembrano tutte preoccupazioni senza senso". Ora c'è una famiglia che piange il proprio primogenito. Mamma Silvana ha il volto segnato dal dolore, celato con compostezza e con dignità. Una famiglia cordiale e gentile: "Come era anche Nicola - conclude il padre - aveva coltivato la passione per il nuoto, che gli rimaneva tuttora. E pure per il Napoli. D'ora in poi guardare una partita non sarà più la stessa cosa". 

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