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La storia della nascita del Padiglione Venezia e della Biennale

Un approfondimento su come è nato uno dei padiglioni più famosi della Biennale e di come la stessa manifestazione di arte e architettura si è sviluppata nella città di Venezia

Sabato 22 maggio 2021 aprirà al pubblico la 17esima edizione della Mostra Internazionale di Architettura. Le nuove esposizioni nei padiglioni dei Giardini e dell'Arsenale, installate da figure di spicco del mondo dell'architettura contemporanea, saranno incentrate sul tema "How we will live together?" con uno sguardo a una nuova realtà e a un futuro in cui la condivisione e l'integrazione tra persone diventa sempre più necessaria quanto difficile. Come vivremo, quindi, insieme? Gli architetti ci danno un loro punto di vista sul tema e, a noi, non resta che scoprirlo. Ma per ora facciamo un tuffo nel passato per rievocare la storia della nascita della Biennale e di quella del Padiglione Venezia.

Come e quando è nata la Biennale di Venezia?

Era il 22 aprile del 1895 quando ci fu la prima esposizione internazionale d'arte della città di Venezia alla presenza di Umberto I e Margherita di Savoia. In seguito, proprio per la sua cadenza ad anni alterni, sarebbe stata chiamata Biennale. A dare il via a questa esposizione fu l'amministrazione comunale del sindaco di allora, Riccardo Selvatico che, con una delibera, insituì la prima "Esposizione Biennale Artistica Nazionale" che sarebbe stata, poi, inaugurata il 22 aprile 1894 e che si sarebbe svolta riservando una sezione anche agli artisti stranieri da ammettere previa scelta da parte di una giuria, adottando il sistema degli inviti e dando la possibilità di esibirsi anche agli artisti non invitati. 

Fu nell'inverno del 1894-1895 che iniziò la costruzione del palazzo ai Giardini di Castello su progetto dell’architetto del Comune Enrico Trevisanato, mentre la facciata neoclassica porta la firma del pittore veneziano Marius De Maria. La prima esposizione, datata 1895, fu un trionfo di pubblico con oltre 200mila presenze e, da allora, Venezia è diventata la meta di artisti e architetti e simbolo di innovazione e modernità nei settori dell'arte e dell'architettura contemporanea di tutto il mondo. 

La storia del Padiglione Venezia

Quest'anno ospiterà la mostra "Sapere come usare il sapere" e ogni anno è forse il padiglione più frequentato dal pubblico e dalla critica. Ma quando nasce e qual è la sua storia? Situato all'interno dell'area espositiva dei Giardini della Biennale nel sestiere di Castello, il Padiglione Venezia è stato inaugurato per la prima volta in occasione della XVII Esposizione Biennale Internazionale d’Arte del 1930. Costruito lo stesso anno, su progetto dell’architetto veneziano Brenno Del Giudice, il Padiglione Venezia diventa l’elemento centrale e di raccordo del complesso di padiglioni dei Giardini e viene a trovarsi in una posizione privilegiata e scenograficamente suggestiva: al di là del canale e in asse con il ponte che collega i Giardini della Biennale a Sant’Elena.

La costruzione del Padiglione avviene in anni particolarmente significativi per la Biennale. Una nuova generazione di architetti (tra cui Gio Ponti, Marcello Piacentini, Duilio Torres, lo stesso Brenno Del Giudice) reimposta il problema dell’allestimento con un riordino razionale degli spazi che elimina i residui floreali, annulla le policromie, si affida alla semplicità degli elementi architettonici, rende funzionale lo spazio espositivo alla valorizzazione dell’opera o dell’oggetto esposto. Ma, allo stesso tempo, avviene anche in un clima di vera e propria rinascita della Biennale che allarga i propri confini, estende il proprio interesse al di là delle Arti visive che pure sono all’origine della propria attività e della propria affermazione internazionale.

Il Padiglione è stato restaurato, poi, nel 2011 dal Comune di Venezia.

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