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Cosa sono le "tegnùe", una particolarità tutta veneziana

Tutto su questo tipico elemento marino che si trova al largo di Venezia, dalle parti di Chioggia

In tanti pensano che il fondale del mare Adriatico sia sabbioso e piatto ma dalle parti di Venezia, e più precisamente al largo di Chioggia, il fondo del mare è arricchito da un particolare e meraviglioso tipo di conformazioni rocciose, le cosiddette "tegnùe". Il nome deriva dal dialetto veneziano, significa letteralmente "trattenute", e deriva proprio dal fatto che queste scogliere facevano impigliare le reti dei pescatori che venivano, quindi, trattenute dalla roccia.

Prima di scoprire la presenza di questa barriera corallina adriatica, i pescatori pensavano che il motivo per cui le reti si incastravano sempre in un determinato punto del mare era per il fatto che proprio lì era stata sommersa l'isola scomparsa di Metamauco e le anime in pena degli abitanti dell'isola uccisi dal maremoto si aggrappavano alle reti per cercare salvezza.

Questa, in realtà, è solo una leggenda perché i rilevi fatti sul fondale marino hanno mostrato la presenza di queste bellissime tegnùe, formate da rocce molto irregolari con cavità, gallerie che fanno da rifugio per molti pesci, che rendono il fondale del mare del litorale chioggiotto ricco di biodiversità. 

Le tegnùe possono essere scoperte anche attraverso immersioni subacquee e regalano emozioni indescrivibili per le loro forme bizzarre e i colori delle loro spugne e anemoni attaccate su. Inoltre, la zona che le contiente, è stata dichiarata zona di tutela biologica nel 2002 con il divieto di pesca. 

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