Droga sotto 30 centimetri di terra per ingannare i cani: in 5 nei guai

Buche profonde una trentina di centimetri, per nascondere la droga e renderla "invisibile" anche all'olfatto più fine. Eppure non è bastato, a una banda di pusher nigeriani, per sfuggire ai controlli della polizia municipale. Sono cinque quelli finiti nei guai dopo l'operazione della polizia municipale di giovedì al parco Bissuola di Mestre, nella zona tra il laghetto artificiale e lo stagno. Uno di loro, E.E., di 27 anni, è stato arrestato. A un altro, 26enne già sorpreso a spacciare a dei minori il giorno precedente, è toccata una denuncia. Altri tre identificati.

Quattordici agenti del servizio sicurezza urbana sono entrati in azione alle 12, sia a piedi che in bicicletta, con tanto di cani antidroga. Muniti anche di telecamere nascoste per filmare l'operazione, durata 4 ore. Malgrado le buche profonde sono riusciti a disseppellire tre etti e mezzo di marijuana, sicuri di trovarla perché era da un po' che tenevano d'occhio gli spacciatori. Così avevano scoperto che per cercare di sfuggire ai controlli delle unità cinofile i pusher, anziché utilizzare i classici nascondigli tra siepi e rovi, avevano occultato la droga sotto terra. L'arrestato è già stato processato per direttissima e condannato a otto mesi di reclusione, a una multa di 1100 euro e il divieto di tornare nel territorio veneto.

Nell'ultimo mese salgono complessivamente a cinque gli spacciatori colti in flagrante dalla polizia municipale al parco Albanese. Sempre nel 2015, inoltre, il nucleo di polizia giudiziaria del Corpo ha eseguito tre misure cautelari a chiusura dell'indagine tutta rivolta al parco "Piramidi & Cristalli": la stessa operazione ha visto anche trarre in arresto due persone per traffico internazionale di sostanze, la denuncia a piede libero di altre sette e l'individuazione di 93 assuntori.