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Sicurezza idraulica / Bissuola / Via Bissagola

La nuova vasca di accumulo delle piogge, opera da 20 milioni di euro alla Bissuola

Lavori in corso a ridosso del canale Osellino. Sarà operativa nel 2025, permetterà di evitare le alluvioni e ridurre lo scarico di acque inquinate in laguna

Proseguono i lavori di costruzione della grande vasca di accumulo di acque meteoriche nell’area della Bissuola, a Mestre: un'opera del valore di oltre 20 milioni di euro che ha il doppio scopo di evitare allagamenti in città e ridurre gli scarichi inquinanti nella laguna di Venezia. Circa un anno fa è stato inaugurato, in via Torino, un impianto simile, che allo stesso modo entra in funzione in caso di piogge intense.

L'area di cantiere della nuova vasca in fase di costruzione è adiacente a via Bissagola, delimitata a sud dal canale Osellino. Nella giornata di oggi, 23 agosto, il sindaco Luigi Brugnaro si è recato sul posto per un sopralluogo assieme ad Andrea Razzini, direttore di Veritas, che ha appaltato e progettato l’opera di concerto con il Comune di Venezia e il Consiglio di bacino. «È uno dei più importanti impianti di questo tipo in Italia - ha riepilogato il sindaco - e sarà operativo a metà del 2025», rendendo Mestre «una delle prime città a essere messa totalmente in sicurezza» sul piano del rischio idraulico. «È la dimostrazione - prosegue il sindaco - che stiamo lavorando con impegno, e non a parole, per la tutela del territorio e dei suoi cittadini: con la scienza e la tecnica diamo risposte operative agli effetti dei cambiamenti climatici».

La vasca, che avrà una profondità di 10 metri e una capacità di 15 milioni di litri, è progettata proprio per raccogliere le acque delle grandi piogge ed evitare le alluvioni, con un’attenzione all’ambiente grazie a un apposito sistema di depurazione. L'opera permette un complessivo riordino idraulico della zona di Carpenedo, raccogliendo le acque meteoriche di un’area estesa oltre 550 ettari, che oggi convergono verso l’idrovora di Campalto (con una portata limitata) e verso il fiume Marzenego con una maggiore capacità di smaltimento.

Per lo scopo è stata scelta l’area del depuratore in disuso a ridosso dell’Osellino: le acque meteoriche verranno intercettate e convogliate nella vasca di prima pioggia che, durante le precipitazioni intense, tratterrà il primo flusso inquinato dal dilavamento delle strade, per inviarlo nelle 48 ore successive a trattamento nell’impianto di depurazione di Campalto. Una volta riempita la vasca, le acque di seconda pioggia confluiranno per portate fino a 3 metri cubi al secondo in una vasca di sedimentazione. Lo stesso impianto idrovoro garantisce inoltre lo scarico diretto nell’Osellino.

Le acque fognarie civili continueranno invece a essere avviate, mediante un impianto di sollevamento, all’impianto di depurazione di Campalto. L’intervento comprende la demolizione degli edifici esistenti, la costruzione delle due nuove vasche, l’adeguamento dei collettori fognari, la realizzazione delle opere elettro-meccaniche e di telecontrollo per assicurare il funzionamento in automatico e il monitoraggio del sistema.

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