L'arrestato si difende davanti al gip: "Colpito Sinopoli con una manata"
G.D.S., 28enne ai domiciliari a Marghera, interrogato ha confermato la sua versione dei fatti. Nessun pestaggio, un colpo a mano aperta. Accertamenti sugli ematomi del 64enne mestrino
Nessun pestaggio. Solo un colpo inferto "a mano aperta". Questa in sintesi la versione dei fatti fornita al gip da G.D.S., 28enne di Marghera ai domiciliari con l'accusa di essere stato il "picchiatore" che la sera del 2 settembre scorso ha ridotto in coma Gabriele Sinopoli, il 64enne mestrino preso a pugni in via Verdi.
Il giovane, assistito dall'avvocato Giorgio Pietramala, è stato ascoltato nel Palazzo di giustizia di Venezia alla presenza anche del pubblico ministero Stefano Buccini. L'interrogatorio di garanzia, iniziato alle 11, è durato circa un'ora ed è servito per fare luce su alcuni punti ancora oscuri della vicenda. In primis quale sia stato il motivo scatenante del pestaggio. Secondo il giovane ci sarebbe stato qualche cosa di più rispetto a una semplice "clacsonata" per fare spostare la comitiva dalla carreggiata.
Il 28enne deve vedersela anche con la versione fornita da uno degli altri cinque giovani che erano con lui. Secondo quest'ultima Gabriele Sinopoli sarebbe stato colpito "con due belle botte" dal 28enne, come si legge nell'ordinanza del gip. Dopo l'interrogatorio il giudice per le indagini preliminari ha confermato la misura degli arresti domiciliari per il giovane, che avrebbe chiesto di cambiare il "luogo" dove scontarli. Non più in via della Rinascita, dove risiedono anche gli altri cinque giovani indagati per questa storia, ma in un'altra abitazione a Marghera. Il giudice si è riservato la decisione. Il prossimo passo dell'avvocato Pietramala sarà chiedere che il suo assistito possa ricominciare a recarsi al lavoro al mercato del pesce del Tronchetto.
Le indagini ora si concentrano sull'unico elemento "inconfutabile" che può fornire ancora una chiave di lettura precisa degli eventi: gli ematomi presenti sul corpo di Gabriele Sinopoli. Alcuni familiari avrebbero già fotografato i segni delle violenze subite dal 64enne. Domani o lunedì, invece, spetterà a un medico legale registrarne "ufficialmente" entità e posizioni. Da subito i parenti del 64enne hanno sostenuto che il malcapitato non sarebbe stato colpito solo al volto, ma ferite sarebbero visibili anche sul costato, sull'anca e sul petto.
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